TERAMO – La nuova struttura organizzativa interna dell’Ateneo teramano genera perplessità nei sindacati, che hanno inviato una nota al rettore Luciano D’Amico e al direttore generale Anna Maria Orfeo. Nella nota, siglata dalla Flc-Cgil, Snals, Uil Rua si fa notare come il provvedimento di riorganizzazione interna, voluto dal rettore D’Amico, non abbia previsto alcun formale passaggio di consegne, ossia, come sottolineano i sindacati, “nei casi dei settori e servizi soppressi non è indicato a chi siano state trasferite le competenze”. I sindacati lamentano che la mancanza di un effettivo dialogo, affermando di aver inviato diversi documenti contenenti delle proposte, a cui l’Università non avrebbe mai risposto, ad eccezione di una nota del 13 novembre scorso. «Risulta evidente – scrivono i sindacati – che l’amministrazione ha accelerato il suo percorso di mutazione organizzativa, ma è altrettanto evidente che per il sindacato il confronto su questa delicatissima materia trova legittimazione della fonte contrattuale, e, più in generale, nelle buone relazioni sindacali». I sindacati affermano inoltre di aver registrato numerose reazioni di preoccupazione da parte dei dipendenti dell’Ateneo, e rilanciano l’esigenza delle definizione di un primo impianto di Protocollo sulle relazioni sindacali, che definisca le regole per agevolare il confronto. In particolare i sindacati ritengono che esistano dei dipendenti che non si sentono sufficientemente garantiti dalle scelte organizzative in materia di riorganizzazione del personale «in assenza di criteri generali oggettivi, rispetto delle professionalità acquisite e verifica dei carichi di lavoro, di nuove assegnazioni accompagnate dalla privazione di precedenti responsabilità, con conseguente danno economico, di assegnazione di più unità di personale alla stessa categoria di servizi, il frazionamento delle prestazioni di alcuni dipendenti, una sorta di part-time interno non regolamentato soprattutto sul piano della scadenza».
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