TERAMO – "Non parlerò della politica che ci ha preceduto, non mi interessa denigrare o bocciare quanto è stato fatto. Voglio parlare di futuro". "Era ora". Così, con questo slogan, Graziella Cordone, la seconda donna in corsa per la poltrona di sindaco, si è presentata oggi alla città in un’aula consiliare gremita dai sostenitori delle liste civiche e delle associazioni in suo appoggio. La candidatura della Cordone, infermiera teramana di 35 anni, tre figli, nota alle cronache cittadine per le battaglie civili condotte soprattutto nella sanità a tutela dei reparti di Oncologia e Urologia, ma anche in rappresentanza dei genitori dell’asilo esploso di Piano d’Accio, ha trovato la convergenza di diverse compaini civiche. Tra queste, in prima fila, c’è la lista Città di Virtù di Valdo Di Bonaventura, ma anche il coordinamento comunale di Sel che ha preferito spogliarsi del simbolo per lasciare aperta una finestra di dialogo con gli altri partiti della sinistra. Tra i sostenitori ci sono poi esponenti dell’associazionismo politico come Officine Indipendenti, e dell’associazinismo civile come quella degli Emodializzati e Trapiantati coordinato dalla campionessa di atletica teramana "con un cuore nuovo" Eleonora Corona. La candiata Cordone, più che di programmi, ha preferito durante la conferenza stampa, presentarsi come espressione di chi non ha voce, espressione del disagio sociale che non ha trovato spazio nelle stanze della politica. Da qui la scelta di farsi accompagnare durante la conferenza stampa da un’interprete della lingua dei segni, e la scelta di rimanere seduta durante la presentazione: «Non guardo i cittadini dall’alto in basso – ha detto Graziella Cordone-. Prim’ancora di essere infermiera e mamma sono una figlia a cui i genitori hanno insegnato a guardare le persone negli occhi. E’ per questo che mi propongo di rappresentare i cittadini come una teramana tra i teramani, gli occhi, le orecchie della città, la voce di chi non ha mai avuto voce». La Cordone ha inoltre voluto far capire chiaramente che non si propone come "il sindaco dalle promesse miracolose", ma dai piccoli e concreti passi. La candidata ha parlato di tre grandi imprenditori che hanno manifestato la volontà di investire in città in progetti di energia sostenibile, ma anche della possibilità di assunzioni delle cosidette "guardie-fiume", una figura prevista e finanziata da bandi europei che concedono fondi per la tutela e manutenzione delle aree verdi. "Per i programmi ci sarà tempo e modo di spiegare ai cittadini le noste proposte – ha concluso Graziella Cordone che si rivolge in primis al mondo del volontariato affinchè intercetti e compenetri il bisogno delle famiglie -. Per il momento voglio che i teramani sappiano di avere la prima alleata accanto nelle battaglie civili, non faccio parte di lobbies o casati. Sono una persona che ha a cuore il futuro dei nostri figli che devono perdere la voglia di abbandonare Teramo e ritrovare la speranza di avere condizioni per poter tornare. Non tradirò la fiducia dei teramani che affideranno nelle nostre mani il loro destino. E’ per questo che nel nostro gruppo si è costituito un Comitato di garanzia e controllo per vigilare e mantenere la trasparenza reciproca. E’ con queste premesse che vogliamo un nuovo futuro. Teramo rivuole la sua cartolina"
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