TERAMO – Entra nel vivo la polemica tutta del centrosinistra teramano, dopo il sospetto sollevato dall’Unione degli studenti teramani (Udu) di un asse politico all’Università di Teramo tra il Partito democratico e Comuione e Liberazione. Un’intesa dal sapore retrò di compromesso storico, sulla quale sarebbe stata organizzata una successo elettorale dei candidati in corsa per il rinovo degli organismi maggiori di rappresentanza studentesca all’ateneo. Un sospetto che nessuno ha smentito. Anzi: sulla viceda oggi rincara la dose Sinisra ecologia e libertà di Teramo, attraverso il suo coordinatore provinciale, Stefano Ciccantelli e il responsabile giovani dello stesso partito, Andrea Core. «Sebbene la segreteria del Pd non potesse smentire a dura realtà riportata dall’Udu – si lege nella loro nota . tutto ci saremmo aspettati di vedere la foto in bella mostra del candidato sindaco Pd, Manola Di Pasquale, in compagnia, di Federico Antonelli, attuale presidente di Comunione e Liberazione all’Università di Teramo. La foto è scattata proprio nel corso di un incontro con gli studenti universitari teramani». Per Sel si tratta di una evidente scelta politica «portata avanti dal Pd e dal candidato Di Pasquale che riconosce in Comunione e Liberazione il proprio interlocutore in materia di Università». Tanto più grande è la sorpresa di Sinistra, ecologia e libertà «nel ricordo della visione dell’Università quale dovrebbe essere per un partito di centrosinistra, agli antipodi rispetto al modello ‘ciellino’ che tanto male ha fatto all’università italiana, specialmente all’ateneo teramano». Comunione e liberazione preferita dal Pad all’Udu di Teramo dunque, secondo l’analisi di Sel: «Tutto questo, però, non sorprende se si guarda lo scenario politico nel suo complesso, che ormai vede da tempo e vari livelli il Pd spostarsi su posizioni sempre più centriste; non sorprende nemmeno se si pensa all’assordante silenzio del gruppo consigliare comunale del Pd in materia di Università: basti pensare – continuano Ciccantelli e Core – che mai una parola è stata detta né per la mobilità urbana e non, totalmente inadeguata ad accogliere gli studenti fuori sede; né sui fondi stanziati per il diritto allo studio, totalmente insufficienti per coprire tutti i servizi necessari e previsti per i meno facoltosi; né per l’assenza di una casa dello studente nella nostra città; né in nessun altro ambito». «Manola dovrebbe saperlo – concludono gli esponenti di Sel – che la risoluzione dei problemi segnalati dagli studenti e dall’Università in generale, nell’ottica di un ateneo visto come una risorsa per far rinascere culturalemente ed economicamente Teramo, non puà essere trovata con un punto di riferimento come CL, ossia una forza che nulla ha in comune con i principi che muovono la sinistra».
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