TERAMO – Sganciare Equitalia dal luogo comune dell’esattore ‘cattivo’ e inesorabile, diventa sempre più difficile quando accadono esempi del tipo di quelli immortalati nelle immagini di questo articolo: la notifica di una cartella esattoriale spedita a un contribuente che però… è morto 6 anni fa! E nel caso specifico non si tratta di un contribuente qualsiasi. Suo malgrado, Ennio Costantini, detto Max, era persona molto conosciuta a Teramo e la sua dipartita è stata ancora più nota ai concittadini, perchè morto ammazzato. Era infatti il 18 novembre del 2008 quando l’artigiano 69enne, notissimo nel mondo dello sport e della pesistica in particolare, venne accoltellato a morte nella sua azienda a San Nicolò da un collaboratore marocchino, poi condannato a 15 anni di reclusione. I vicini di casa dove lui abitava, in via Getulio, in maniera ironica e beffarda hanno appeso la missiva su un portone esterno. Passi che Equitalia o, meglio, chi formi le pratiche di riscossione e spedisca l relative notifiche non legga i giornali e non sia aggiornato sui fatti di cronaca, anche dei più efferati e noti come quello di Max Costantini, ma che i terminali attraverso i quali vengono ‘identificati’ i contribuenti e verificata l’esistenza in vita degli stessi, non siano aggiornati è cosa deprecabile. Tanto più che da allora a oggi ci sono stati sei anni di tempo per farlo.
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