TERAMO – “Dopo aver impiegato forze ed energie per trovare un’alternativa al sindaco uscente che poco, o nulla, ha fatto per la nostra città, ho deciso insieme ad altri amici con i quali ho condiviso il mio percorso politico, di impegnarmi in prima persona in questa tornata elettorale come candidato Sindaco di Teramo”. Così Berardo Rabbuffo, a sorpresa schiera la sua candidatuta accanto a quella del candidato sindaco uscente Maurizio Brucchi, del candidato per il centro-sinistra Manola Di Pasquale, e dei candidati espressione delle liste civiche Gianluca Pomante e Graziella Cordone, e dell’esponente del Movimento 5 stelle Fabio Berardini. Civico è anche il progetto di Rabbuffo visto che si dichiara rammaricato di non essere riuscito ad aderire ad un progetto più ampio che raggruppasse alcuni dei candidati in campo. “I personalismi spinti accusa Rabbuffo – le becere convenienze di partito, le autolesioniste fughe in avanti del Partito Democratico hanno però impedito questo progetto. La molteplice, e variegata, offerta di candidati a Sindaco non ha rappresentato per me, come per tanti altri teramani, un’alternativa pienamente percorribile, sia per ragioni politiche sia per le storie personali di ciascuno”. Da qui la scelta di impegnarsi in prima persona con alcuni esponenti del gruppo civico “Libera Teramo” che si è formato attorno a questo progetto, e dell’Alde – Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa e del Centro Democratico, questi ultimi saranno presenti anche elezioni regionali ed europee. I nomi verranno svelati nel corso della presentazione ufficiale della candidatura. “Ho deciso, quindi, di assumere su di me il peso dell’ impegno, coerente con il mio pensiero e la mia storia politica, di trasformare il Comune di Teramo da centro di potere a centro di erogazione di servizi da ripensare come migliori, ed a minor costo, per i cittadini. E questo perché l’impegno politico non può essere inteso come clientelismo né come un’azienda di famiglia, e neppure può essere ricatto, mentre credo, soprattutto in un momento così difficile e buio per l’intero Paese, che chi senta di possedere energie positive per migliorare la situazione, debba tirarle fuori. E che sia questo più che mai il momento per farlo. La nostra proposta vuole essere una rappresentazione plastica dell’impegno civile che sentiamo perché non ci vogliamo rassegnare ad accettare una partita già chiusa a tavolino nell’interesse di pochi e contro l’interesse di tanti cittadini che vivono, invece, i problemi di una quotidianità fatta di maggiori costi per i servizi locali e di tasse funzionali solo a conservare i privilegi di taluni. Per questo facciamo ora appello alla parte a quei cittadini teramani che pagano e che subiscono le conseguenze di cattive amministrazioni, quelli che non si fanno strangolare da ricatti e clientelismi. In definitiva, a tutti quei teramani liberi e intenzionati davvero a cambiare le cose”.
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