TERAMO – Duro attacco di Manola Di Pasquale al centrodestra teramano che, a detta del candidato sindaco Pd, a pochi giorni dal voto “ancora una volta ricorre a becere illusioni: possibili assunzioni in enti e municipalizzate e incarichi a ditte e professionisti”. “Tutto questo – continua – in un momento di crisi delle famiglie e di mancanza di occasioni di lavoro è eticamente scorretto, ancor più se l’impegno assunto è illegale e non potrà essere onorato”. Le false promesse di occupazione riguarderebbero posti alla Teramo Ambiente ma anche in cooperative e in call center: “Giocare con i bisogni delle persone per coprire un fallimento amministrativo e un inesistente programma elettorale – chiude il candidato dei Democratici – è moralmente riprovevole e va denunciato.
Tre invece le domande “scomode” a Nichi Vendola alla vigilia della visita a Teramo del leader di Sinistra Ecologa e Liberta (domani alle 17 sarà in piazza Martiri della Libertà per sostenere Sel alle amministrative e il progetto de “L’Altra Europa con Tsipras” per le Europee). A rivolgerle è il candidato sindaco di Prospettiva Comune, Giorgio Giannella. “Come mai alle amministrative il suo partito partecipa mascherandosi dietro una lista civica” questo il primo quesito di Giannella al Governatore della Puglia. Ancora, “come mai alle Regionali, anche se muniti dello slogan ‘l’orgoglio di stare a sinistra’ si sostiene una coalizione con l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Afonso, ex segretario regionale del Partito Democratico ed variamente inquisito?”. Terza domanda sulle elezioni europee: “Come mai il vostro partito, esclusivamente per sollevazione dei militanti, ha sostenuto la lista ‘L’Altra Europa con Tsipras’?”. L’ultima questione riguarda il caso Ilva di Taranto, “noi non rideva meno sulle persone che contrattavano la vita con il lavoro. Queste e, per la verità, altre ferite oggi ci portano a credere che non sono i soggetti nazionali, che operano in un paese malato, ad essere una buona risposta per il nostro territorio, ma che siano le buone pratiche di cittadinanza dei territori gli unici riferimenti nazionali di giudizio politico”. “Bastava compiere – chiude Giannella – le scelte politiche con attenzione e criterio, selezionare meglio la classe politica locale che risponde sempre più a sterili criteri d’immagine, piuttosto che di sostanza”.