TERAMO – “L’ennesima figuraccia della giunta uscente e l’ennesima gestione poco trasparente di un servizio affidato non sa bene a chi”. La candidata alle Regionali di Sel, Katia Di Francescantonio, torna all’attacco sull’impasse del sito della Regione durante le operazioni di scrutinio dello scorso 25 maggio. “Dopo il clamoroso flop – scrive in una nota l’esponente del circolo vendoliano di Castellalto – la stampa ha subito imputato le responsabilità del disservizio all’Arit, l’azienda regionale per l’informatica e le telecomunicazioni, che però si è dichiarata estranea ai fatti precisando che la società non è stata incaricata della progettazione e realizzazione del sistema informativo”. “Un incarico dunque commissionato a terze parti di cui non si conosce l’identità”, continua la Di Francescantonio che a pone tre domande alla Regione: “Quali ragionamenti in termini di costi e benefici hanno spinto a scegliere, a differenza del Piemonte, di gestire un servizio che può essere erogato dal ministero dell’Interno?”. In altre parole, quant’è costata questa scelta ai cittadini?. E ancora: “Perché l’appalto è stato a terzi senza usufruire dell’Arit, che è nata proprio con per assicurare un supporto operativo in materia informatica, telematica e di comunicazione?”. Ultima domanda: “Perché nessuno si è assunto la responsabilità di quanto accaduto? E chi risarcirà la Regione e quindi i cittadini del mancato servizio?”. La risposta ai tre quesiti – questo l’auspicio di Sel – è affidata alla nuova giunta guidata da D’Alfonso, “nella speranza che possa fare chiarezza sulle responsabilità e ottenere un dovuto risarcimento”.
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