TERAMO – Il bar dell’ospedale ha chiuso i battenti. Da ieri sera, come previsto dal passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova gestione, l’esercizio pubblico al pianterreno del primo lotto del Mazzini ha cambiato padrone. Ma questa mattina non ha riaperto. E non lo farà per alcuni giorni, il tempo necessario alle volture e all’organizzazione degli spazi da parte del nuovo titolare dell’esercizio, la ditta Crc di Sora che ha vnto la nuova gara d’appalto. Il personale (15 dipendenti) che era della Hospital Bar di Luigi Sbraccia passerà al nuovo datore di lavoro ma sulla nuova attività incombe la data del 9 luglio, quando sarà il giudice Giansaverio Cappa ad interessarsi del tribolato passaggio di consegne: la Hospital Bar ha chiesto il sequestro delle attrezzature e degli arredi che ritiene essere di sua proprietà. La Asl replica che quello che c’è dentro al bar dell’ospedale sarebbe stato acquisito dall’azienda come previsto dal capitolato d’appalto e che in più nel 2005 ci sarebbe stata una transazione con il pagamento di 145mila euro per l’acquisto. Se il giudice a luglio dovesse accogliere la richiesta di sequestro i tempi di riapertura del bar si dilaterebbero, con prevedibili riprecussioni sull’utenza e sul servizio. Ma c’è di più: anche l’utilizzo temporaneo fino a quella data del locale pubblico sarebbe sotto la spada di damocle di una richiesta di risarcimento dei danni. La Hospital Bar, infatti, non esclude una richiesta in tal senso per l’utilizzo di attrezzature non proprie e che vengono sottoposte a "usura".
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