TERAMO – Il toto-presidente della Team impazza, come sempre accade in fase di rinnovo del Cda, ma una variabile questa volta potrebbe riservare sorprese nella definizione di un tassello importante della trattativa politica. La sorpresa sta nel fatto che il nuovo presidente potrebbe essere un dipendente comunale, e non una figura da individuare nella rosa di nomi della poltica da ricollocare. Un freno che arriva sulla nomina a disposizione del sindaco dalle nuove norme del decreto anticorruzione che oltre a ridurre il Cda da 5 a 3membri, prevede anche che questi, per le società pubbliche, siano individuati tra i dipendenti e i funzionari pubblici, come avvenuto nel caso del Ruzzo. Dubbi da sciogliere presto e che arrivano come uno scossone poichè in questo caso, Brucchi perderebbe la possibilità di attribuire un incarico strategico nella redistribuzione degli equilibri e delle deleghe su cui è chiamato a confrontarsi con i partiti. Per chiarirli Brucchi ha posto la questione all’avvocatura. Le perplessità sorgono dal fatto che nel caso il Cda dovesse restringersi a 2 per la parte pubblica (Comune e Mote), e 1 per la parte privata (la custodia giudiziale), ci sarebbe una sovrapposizione di deleghe che andrebbero a coincidere nella figura di presidente e amministratore delegato, con equilibri sbilanciati tra pubblico e privato. Per quel che riguarda invece l’obbligo a individuare i membri del Cda tra i dipendenti pubblici, sorge il dubbio sulla fattispecie della Team. Questa norma si applica infatti a società totalmente pubbliche, tipo il Ruzzo, ma l’avvocatura dovrà chiarire se questo principio va esteso anche a una società mista pubblico-privata quale è la municipalizzata teramana. Perdono consistenza dunque le indiscrezioni che volevano Enrico Mazzarelli, seguito dai due ex presidenti Team Raimondo Micheli e Lanfranco Venturoni, ma anche dal presidente della Gran Sasso Teramano Marco Bacchion. La scelta del sindaco, qualora fosse possibile rinnovare una governance di estrazione politca con 5 membri, deve tuttavia fare i conti con le incompatibilità e gli impedimenti al cumulo delle cariche disciplinati dalla legge Severino. La norma sancisce infatti l’incompatibilità dell’incarico dirigenziale con chi ha svolto ruoli pubblici nelle istituzioni in un periodo non inferiore a un anno. In questo caso Enrico Mazzarelli, che è stato consigliere provinciale fino al 2009, sarebbe fuori da giochi a meno che il sindaco non decida di far slittare la nomina e far ‘quadrare’ i tempi. Con questi scenari è probabile che il 27 giugno, data fissata per il rinnovo del Cda, l’assemblea dei soci possa stabilire di procedere solo all’approvazione del bilancio e mantenere in regime di prorogatio l’attuale governace fino all’esito dei pareri dell’avvocatura da cui emergerà se il presidente della Team sarà di estrazione politica o "civile".
-
Il sindaco dell’Aquila guadagna consenso, D’Alberto tiene
Governance Poll. Per Biondi +2.6 rispetto al giorno dell’elezione (19esimo), il primo cittadino di Teramo guadagna... -
Ecco perchè Valdo dovrebbe accettare il cartellino rosso dalla giunta
Convoca la stampa e i supporter per piangere sul latte versato: storia di un assessore che... -
FOTO / Parte il secondo mandato di Costantini, senza l’opposizione
A Giulianova proclamazione ufficiale degli eletti: in aula per la minoranza presente il solo Di Massimantonio...