TERAMO – Nonostante l’assenza delle bandiere blu, la costa teramana mantiene ancora il suo grande appeal, grazie a un otimo rapporto qualità/prezzo. Lo si capisce analizzando i dati di Trivago, il motore di ricerca web degli hotel, il cui recente studio assegna sì all’offerta turistica locale un +8% sui prezzi dello scorso anno, stesso periodo balneare, ma lo definisce ancora competitivo, essendo le tariffe alberghiere abruzzesi, e quelle teramane in particolare, le più basse d’Italia. La media si attesta sui 90 euro a notte, contro i 100 di Molise e Umbria, tanto per restare alle regioni più vicine e anche più economiche. La provincia teramana non è competitiva solo dal punto di vista alberghiero: anche i prezzi per godere del suo mare sono a portata di tasca. Trascorrere una giornata in spiaggia costa ad esempio, mediamente, 60-65 euro a famiglia rispetto agli 84 euro della media italiana (stima dell’Osservatorio nazionale di Federconsumatori). Se si decide di prendere un ombrellone in prima fila con sdraio e lettino, ad Alba Adriatica, si spendono per una giornata 18,50 euro in bassa stagione (maggio, giugno e settembre) contro i 22,50 nei mesi di luglio e agosto. In bassa un ombrellone di prima fila costa 145 euro al mese, 210 in alta stagione; scegliere la stagione intera, dal 1 giugno al 15 settembre, comporta una spesa di 450 euro, ai quali vanno aggiunti 180 o 150 euro per un lettino o una sdraio. La differenza di prezzo tra la prima e la sesta fila è di 175 euro: si va infatti dai 275 dell’ultima fila, ai 285 di quarta e quinta, ai 310 della terza, ai 380 della seconda. «In termini di offerta extra alberghiera, ospitalità, e capacità di rinnovamento degli operatori della costa – spiega Giovannelli, presidente di Federalberghi – non abbiamo nulla da invidiare. Basta fare una passeggiata sul lugnomare delle località per vedere i lavori di restyling, gli investimenti e i nuovi servizi offerti dagli imprenditori locali per dimostrarsi al passo con i tempi. Un lavoro premiato dal la crescita della domanda e una fidelizzazione rimasta invariata nel tempo». Il “caso Alba” non può minare per Giovannelli lo sforzo di un’intera categoria che è riuscita a fare squadra in sinergia con le amministrazioni per mantenere l’immagine di una costa teramana ospitale e professionale. Il monitoraggio e le limitazioni temporanee, peraltro rimosse, hanno riguardato 200 metri di spiaggia su un litorale di 4 chilometri. Praticamente il 5% della spiaggia di Alba Adriatica. Questo non può tradire i valori e gli investimenti di un intero comparto che da anni regge a testa alta alla crisi. Sapremo difenderci anche quest’anno. E i numeri ci confermano che in termini di rapporto qualità/prezzo, l’offerta delle località teramane la rendono ancora una provincia competitiva».
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