TERAMO – “Un inaccettabile compromesso tra potentati locali rimasti a secco di potere”. Così Manola Di Pasquale, consigliere del Pd a capo dell’opposizione, definisce la nuova compagine amministrativa delineata da Brucchi e dalla scelta dei suoi nove assessori. “La lotta delle correnti per accaparrarsi le poltrone – si legge in una nota diffusa dal Pd – ha partorito un ulteriore danno alla spesa pubblica imponendoci ben nove assessorati, addirittura tre in più dell’appena nata Giunta regionale che a differenza di Teramo deve occuparsi di quasi un milione e mezzo di popolazione e produrre leggi. Oltre agli alti costi economici – prosegue la nota del Pd – quelli politici sono ingentissimi, anch’essi a carico dei teramani che pagheranno la litigiosità del nuovo governo comunale con una sicura paralisi dell’azione amministrativa frutto di ricatti e ripicche”. Per il Pd ben tre delle sei liste a sostegno di Brucchi, (“che è Sindaco di una città spaccata nella quale ha trova riconferma solo grazie a 600 voti espressi dopo una disperata mobilitazione da parte di alcuni fedelissimi di alcune piccole frazioni”), esprimono disagio e pubblico malcontento. “Addirittura il Vice Sindaco uscente – si legge nella nota del Pd – a cui va la nostra solidarietà politica e umana e il riconoscimento di essere stato il vero protagonista della precedente amministrazione, parla di umiliazione e di opposizione. “In tale contesto – spiega il Pd – si registra una giunta composta da ex assessori riconfermati che hanno certamente deluso, fratelli di onorevoli in carica (Marco Tancredi) e figli di superiori sul posto di lavoro del chirurgo e sindaco Brucchi (il riferimento è a Francesca Lucantoni, figlia di un medico primario al Mazzini di Teramo, ndr). Teramo non merita un arroccamento tra ex potenti i quali pensano che non sia accaduto nulla dopo la sconfitta alle regionali e il pareggio al Comune. Vigileremo – conclude la nota diffusa da Manola Di Pasquale – affinchè si torni a lavorare per l’interesse collettivo e non per i pochi, ci opporremo fermamente al fine di tornare al più presto al voto per allineare Teramo ad un necessario cambiamento”.
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