CAMPLI – Una intera comunità è in lutto. Campli è pervasa dalla commozione e dallo stordimento per la morte del giovane Ayoub Fathallah, annegato nello specchio di mare dell’Alta Marea a Giulianova Lido. Campli aveva accolto benissimo questo ragazzo e la sua famiglia, in una perfetta integrazione che si era tradotta anche nella splendida esperienza sportiva con la squadra Under 17 del Campli Basket. Frequentava la terza classe della locale scuola media.
La famiglia ci ripensa, la salma non tornerà in Marocco. La fede musulmana della famiglia Fathallah (Ayoub era nato nel dicembre del 1989 ad Agadir, la città sulla costa atlantica) vorrebbe la salma dell’adolescente nordafricano destinata al rientro nella terra natìa, per la sepoltura in Africa. Il padre Jawad e la madre Amal, che sono commercianti ambulanti e hanno altri tre figli, hanno valutato la possibilità che la tomba del figlio terzogenito resti vicino a loro che si sono trasferiti in pianta stabile in Italia ormai e che possano così piangerlo e tenerlo accanto a loro.
Non c’è stata più autopsia: un malore lo ha fatto annegare. Questa mattina all’obitorio dell’ospedale di Giulianova, è stata eseguita una ispezione cadaverica sulla salma del giovanissimo. Il magistrato che conduce l’inchiesta sulla disgrazia, Irene Scordamaglia, ha deciso per non far eseguire l’autopsia. La causa del decesso sarebbe chiara, anche grazie alla ricostruzione fatta da alcuni testimoni e dai bagnini che sono stati i primi a intervenire nel tentativo di rianimare Ayoub. Il giovane ha avuto un malore mente si trovava al limite delle acque sicure e si è accasciato in acqua mentre stava tornando a riva. E’ stato fatale per lui cadere in acqua, perchè ha bevuto e prima che ci si accorgesse della sua difficoltà lui è annegato.
Il suo allenatore: «Ho stampato negli occhi quel suo sorriso mentre saliva sul bus». E’ sconvolto Renato Castorina, il coach di lungo corso che di questo ragazza è stato maestro di sport nella squadra Under 17. «Ieri mattina l’ho salutato assieme ai suoi compagni, che poi sono gli amici di scuola e della pallacanestro in questa piccola comunità che è Campli – ha detto in lacrime -. Era sorridente come sempre, pieno di vita, intraprendente e disponibile. Un ragazzo solare che si faceva benvolere e perfettamente integrato. Era contento di scendere al mare con gli amici. Quel suo sorriso ci incantava, mi resterà in mente e negli occhi, indelebile». Castorina ha raccolto le testimonianze degli altri ragazzi che erano con Ayoub al momento della tragedia. «Erano tutti in acqua – ha proseguito l’allenatore – e quando Ayoub ha visto gli amici allontanarsi per una nuotata lui, non sapendo nuotare, ha detto che sarebbe ritornato a riba ad aspettarli. Quando gli altri sono usciti dall’acqua lo hanno cercato e hanno visto il capannello di gente a riva attorno al ragazzo con i soccorritori che cercavano di rianimarlo».
Domani una veglia di preghiera. La comunità marocchina si stringerà attorno alla famiglia Fathallah in una preghiera aperta a tutti, alle 13 nella frazione di Villa Camera, dove c’è la sede del Centro culturale. Poi la salma dovrebbe essere trasferita per la sepoltura nel cimitero di San Nicolò.