TERAMO – Ha riaperto al pubblico questa mattina, dopo cinque anni di isolamento e chiusura per i lavori di ristrutturazione dei danni subiti durante il sisma dell’aprile 2009, l’Osservatorio astronomico di Collurania. A fare gli onori di casa il direttore, Roberto Buonanno, che ha sottolineato come era necessario «riaprire al più presto per onorare gli obiettivi didattici verso la cittadinanza. C’è soddisfazione – ha proseguito – per come abbiamo realizzato questo obiettivo, grazie anche all’aiuto concreto del personale interno, della Regione: mi preme sottolineare come questa iniziativa nasce con l’amministrazione regionale precedente e che viene portata avanti anche da quella nuova, a dimostrazione che quando si parla di cose importanti, la politica è in grado di unirsi». Un concetto confermato anche dal governatore della Regione, Luciano D’Alfonso, presente all’inaugurazione: «Sono contento che gli impegni che si assumono vengono portati a termine – ha detto -. Questa è la coniugazione riuscita tra l’ambizione della regione e la necessità di portare avanti la ricerca scientifica e l’applicazione della ricerca a spunti di ulteriore produzione industriale; un vero tesoro da cui trarre il massimo del beneficio». Lo stesso D’Alfonso ha confermato l’intenzione di sostenere ancora l’Osservatorio: «Si va oltre la sicurezza, l’armonia in favore di queste iniziative. In America le classi dirigenti distinguono ciò che vale e rispetto a questo tutta la politica si impegna, riconoscendo tutto il valore di questa realtà, un giacimento capace di sorgività di ulteriori servizi». All’Osservatorio di Collurania, dotato di strumentazione all’avanguardia per lo studio delle stelle, sono impegnati ricercatori di fisica nucleare, ricercatori di strutture dell’universo e di evoluzione delle stelle, ma anche di cosmologia, cioè di come è fatto l’universo e di tecniche di osservazione. Ci sono inoltre anche ricercatori di fisica spaziale, che raccolgono e studiano dati provenienti dai satelliti in orbita.
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