CAMPLI – Il passa parola su Facebook era stato fin da subito chiaro e aveva raccomandato non fiaccole ma tanti smile, disegnati dovunque e magari appesi a delle aste di legno: dovevano ricordare il sorriso di Ayoub Fathallah, il sedicenne marocchino annegato giovedì a Giulianova, quel sorriso che oggi indelebile è nella memoria soprattutto dei suoi compagni del settore giovanile della pallacanestro camplese. E sono stati tanti sui palloncini e sugli striscioni, tanti ‘sorrisini’ a far da cornice al lungo corteo di centinaia di persone che ha percorso i chilometri che separano il quartiere Europa dove Ayoub abitava con la sua famiglia e il palazzetto dello sport di Campli, simbolo della sua passione, la pallacanestro C’erano tutti. Tutta Campli la sua società di basket, il suo allenatore, i suoi compagni di squadra, c’era la gente comune e c’era la comunità marocchina in un altro esempio di vicinanza e comunione, seppur nel dolore, tra cristiani e musulmani nel piangere la perdita di un giovane dal sorriso grande. E il Pala Borgognoni alla fine ha applaudito Ayoub, per dirgli arrivederci e non addio: resterà nei cuori di tutti i camplesi.
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