TERAMO – Gli agenti della guardia forestale hanno pronto un rapporto per il magistrato. Chi ha sversato nel fiume Tordino grandi quantità di solventi e saponi ha un nome: è un’azienda agricola del posto, alle porte della città. Le indagini serrate di queste ultime ore hanno portato, grazie anche ai rilievi chimico-fisici eseguiti dall’Arta, a individuare e circoscrivere l’area tra lo sversamento e il ritrovamento dell’onda di schiuma e rifiuti organici. E allo steso modo è stato possibile individuare quali attività zootecniche ci siano in questa area. Il passo verso la denuncia alla procura è breve. Nelle prossime ore verrà formalizzata anche l’accusa, di competenza penale, per l’inquinamento del corso d’acqua. L’ipotesi è che in azienda sia stata fatta una pulizia a fondo di stalle e vasche, con i reflui riversati poi nelle acque del fiume Tordino nella speranza che anche i temporali poi “nascondessero” tutto il malfatto. Per fortuna le analisi cliniche hanno tranquillizzato un po’: a riferirlo sono stati gli assessori regionali all’Ambiente, Mario Mazzocca, e all’agricoltura, Dino Pepe, a Teramo per un sopralluogo a Ponte a Catena nel pomeriggio, dopo che stamattina avevano seguito da vicino l’evolvere della situazione nei pressi della foce. Sotto il profilo delle acque il flusso e le piogge torrenziali hanno permesso di diluire il contenuto organico. resta soltanto un po’ di apprensione per il terreno sul fondo e ai bordi del corso d’acqua, che ha raccolto i saponi e le costante chimiche delle sostanze di lavaggio. In ogni caso, le consguenze, per la fauna ittica sono state pesanti, come mostrano le eleoquenti fotografie della nostra pagina.
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