TERAMO – «Aumenti spropositati, non si giustificano con la virtusa situazione ereditata nel bilancio». Così l’opposizione a Campli bacchetta il regolamento approvato dall’amministrazione sulla Tasi e le aliquote stabilite: 2,9 per mille per l’abitazione principale, 1, 9 per mille per alcune categorie dell’abitazione principale (a1,a8,a9): 1,9 per mille le Seconde case, 1 per mille per le aree fabbricabili e i fabbricati rurali strumentali. “Siamo difronte ad una vera e propria inversione generale sulla tassazione locale – spiega l’ex sindaco Gabriele Giovannini gli aumenti Tasi sono spropositati. Sull’abitazione principale sono andati oltre il limite di legge del 2,5 mentre sulle seconde case arriviamo ad una tassazione del 9,5 anche questa vicina al massimo del 10,6». Giovannini ricorda che nei passati cinque anni la sua amministrazione aveva tenuto per ben due anni consecutivi l’Imu su prime e seconde case al minimo. «Oggi la giunta Quaresimale fa il suo esordio con una stangata per i camplesi – prosegue Giovannini – senza nessun servizio in cambio. Eravamo un comune virtuoso, nel giro di quattro mesi siamo entrati di diritto nel club dei tartassati» Giovannini definisce “solo uno spot” il taglio della Tasi alle imprese che investono a Campli. «Nessun imprenditore investe in un territorio sapendo di avere un piccolo beneficio solo per due anni. Quaresimale farebbe meglio a ripartire dagli investimenti che noi avevamo intercettato, come l’ hospice di Pagannoni, che dal giorno del suo insediamento sembra essere un progetto naufragato”. “Hanno tassato tutti ndistintamente, colpendo le fasce più deboli della popolazione. Infatti le detrazioni previste sulle prime case non incideranno sul novanta per cento dei camplesi – commenta il consigliere Marino Fiorà – dai nostri calcoli nè i pensionati né gli operai camplesi avranno le minime riduzioni stabilite da Quaresimale e dall’assessore al bilancio Agostinelli. Inoltre la nuova amministrazione ha fatto la discutibile scelta di finanziare con la Tasi le manifestazioni culturali, invece di servizi importanti come il Suap, l’Urp o le biblioteche”. “Nessuna attenzione è stata riservata alle famiglie con disabili” aggiunge la consigliera Emanuela Tritella “non era meglio destinare le poche detrazioni previste a quei nuclei familiari che vivono particolari situazioni di disagio? Anche su questo tema v’è stata poca attenzione mentre poteva essere un segnale da cogliere visto che la legge consentiva questa possibilità.”
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