TERAMO – Studi professionali bloccati dai calcoli della Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili in scadenza in questi giorni. A creare problemi sono soprattutto le detrazioni e le modalità di calcolo, diverse da Comune a Comune. Di qui l’appello dell’Ordine provinciale dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili che invita le amministrazioni comunali a consultare il Consiglio dello stesso ordine per facilitare le procedure e, per il futuro, a uniformare le modalità di calcolo che ad oggi prevedono circa 85mila possibilità. "Lo scenario che si ripropone anche in questa occasione a dottori Commercialisti ed esperti Contabili – scrive in una nota il presidente dell’Ordine Alberto Davide – per mettere in condizione i propri clienti di adempiere con puntualità al pagamento della Tasi è quello di lavorare e far lavorare in affanno, senza uniformità ed in condizioni di emergenza, oltre il normale orario e anche nei giorni festivi e di riposo". L’iter per il calcolo, ricorda l’ente, è particolarmente complesso: per la determinazione del tributo è necessario verificare preliminarmente se il Comune di ubicazione degli immobili è tra quelli che hanno deliberato l’aliquota, reperire sul sito del singolo Comune il regolamento per l’applicazione della IUC, interpretare il regolamento del Comune che oltre a stabilire l’aliquota prevede meccanismi di detrazione ed agevolazioni diverse; se il contribuente possiede immobili ubicati in diversi comuni, il procedimento va ripetuto per ciascuno di essi. Bisogna poi verificare per ogni singolo immobile locato il tipo di contratto ed eventualmente produrre una specifica dichiarazione e distinguere la parte spettante al locatore da quella spettante al conduttore. Alcuni Comuni, ai fini delle detrazioni, hanno fatto riferimento agli indicatori ISEE costringendo i contribuenti ad estenuanti peregrinazioni per ottenere la certificazione.
"Le novità della riforma fiscale -continua l’Ordine – ha trovato impreparati i Comuni teramani, tanto che alla naturale scadenza del pagamento, a giugno, solo sette su 47 erano le amministrazioni che avevano deliberato l’aliquota". "Non è più tollerabile – aggiunge il presidente – che il contribuente che voglia adempiere puntualmente alle sue obbligazioni tributarie debba conoscere l’importo delle imposte dovute solo il giorno prima, se non addirittura lo stesso giorno della scadenza. Ma ciò che maggiormente è intollerabile è che i nostri studi professionali siano paralizzati da un ginepraio di regolamenti, l’uno diverso dall’altro, tali da rendere difficoltoso il calcolo anche con l’ausilio dei software". L’Ordine invita dunque le amministrazioni a un "confronto costruttivo" per arrivare ad una semplificazione dell’intera procedura e ad un’uniformità sui metodi di calcolo della tassa.