TERAMO – Il Consiglio regionale ieri ha approvato all’unanimità la risoluzione presentata dal capogruppo Pd, Sandro Mariani, sulla questione della riorganizzazione messa in atto dall’Enel Distribuzione in Abruzzo. Il documento è stato condiviso e sottoscritto anche dal Movimento 5 Stelle. La società concessionaria del servizio di distribuzione di corrente elettrica, sta attuando un riallineamento organizzativo che prevedrebbe nella nostra regione una contrazione del 50% dei presidi territoriali, ben superiore alla media nazionale del 33%. "Si tratta di una penalizzazione importante – sottolinea Mariani – che investe il nostro territorio sia da un punto di vista dei servizi che sotto il profilo occupazionale". Il nuovo assetto tecnico del servizio Infrastrutture e Reti di Enel dovrebbe passare attraverso l’accorpamento della zona di Teramo con L’Aquila e di Pescara con Chieti, oltre a quello di diverse unità operative che, ad oggi, presidiano territori difficili da un punto di vista orografico o laddove vi sia una particolare concentrazione di attività produttive che necessitano di un’idonea qualità del servizio. "Non possiamo tollerare – continua il capogruppo – che nel nostro territorio si creino cittadini di serie A e di serie B nel godere di un servizio che pagano allo stesso modo, né tantomeno che le preziose imprese, che insistono nei nostri distretti produttivi risentano del calo del personale, già martoriato dai tagli imposti dalla Legge Fornero. Enel Distribuzione è una società sana, i cui bilanci, sempre in attivo negli ultimi anni, testimoniano quanto sia marginale l’incidenza della garanzia di personale stabilmente collocato nei presidi territoriali". "A fronte dei ricavi – conclude Mariani – ci sentiamo in diritto di chiedere alla società di spendersi, come altrove in Italia, anche a favore del territorio e della collettività abruzzese".
PASSA LA RISOLUZIONE DI D’IGNAZIO (NCD) SULLA CRISI DELL’EDITORIA – Il Consiglio ha poi approvato a maggioranza la risoluzione del consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza dell’Emiciclo, Giorgio D’Ignazio (Ncd), con cui si chiede al governatore D’Alfonso l’apertura di "un tavolo di approfondimento sulla situazione critica in cui versa l’editoria in Abruzzo e l’avvio di un serio confronto tra le parti". Il riferimento è "alla chiusura del quotidiano ‘Il Tempo’ in Abruzzo, che avverrà nei prossimi giorni, e ai tagli previsti per ‘Il Messaggero’ nei mesi a venire". "Non possiamo permetterci – continua D’Ignazio – di assistere senza colpo ferire al progressivo inaridimento che sta colpendo il sistema dell’informazione nella nostra regione perché questo significherebbe accondiscendere passivamente ad un grave deficit di democrazia".