TERAMO – Un bilancio frutto di “una gestione insensata e inemendabile”. Così i consiglieri del Movimento Cinque Stelle, Fabio Berardini e Paola Cardelli, bollano il documento di previsione 2014 votato ieri a maggioranza in Consiglio comunale. I grillini puntano il dito sui ritardi dell’approvazione, chiaro segnale “dell’incapacità cronica di quest’amministrazione di programmare secondo obiettivi a medio e lungo termine” ma anche di “ridurre spese correnti abnormi che, in combinazione con la disastrosa politica governativa degli ultimi trent’anni, ha causato quello che dal 2015 si concretizzerà in un disavanzo e criticità strutturale”. “Solo grazie all’intervento dell’ufficio contabile – spiegano ancora i consiglieri – la giunta ha potuto presentare un bilancio apparentemente in equilibrio”. Appena 6 gli emendamenti presentati dai consiglieri grillini per chiedere, tra l’altro, il taglio delle indennità di assessori e consiglieri per i mesi di novembre e dicembre; la riduzione delle spese per le utenze degli impianti sportivi e per i contributi ai campetti delle frazione. Misure utili a scongiurare gli aumenti previsti per la refezione e il trasporto scolastico o da destinare a servizi di assistenza e beneficenza pubblica. “I primi quattro emendamenti – attaccano Berardini e la Cardelli – non sono stati neanche ammessi perché classificati non come concessione temporanea di vantaggio economico ma come modifica delle tariffe e, dunque, vietata perchè successiva al termine ultimo per l’approvazione del bilancio, cioè il 30 settembre”. Bocciati anche gli ultimi due emendamenti sulla beneficenza, così come i due ordini del giorno, il primo dei quali impegnava sindaco e giunta a rimborsare gli utenti degli scuolabus per il mancato svolgimento del servizio a inizio anno scolastico. Il primo cittadino, continuano gli esponenti del M5S, “con un’incoerenza sfacciata e provocatoria ha rifiutato l’impegno formale, adducendo un precedente ma indimostrabile impegno nei fatti”. Con il secondo ordine del giorno i consiglieri hanno invece chiesto l’istituzione dell’Oiv (Organismo indipendente di Valutazione) al posto del costituendo nucleo di valutazione “composto ancora una volta dal segretario generale in veste di presidente e da due componenti esterni”. “Brucchi però – continuano i consiglieri – si è limitato a riconfermare le proprie infauste scelte con l’unica inaudita giustificazione che ‘Tre è il numero perfetto’”.
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