E’ stato sottoscritto oggi al tavolo delle relazioni industriali coordinato dal presidente della Provincia Renzo Di Sabatino l’accordo fra i sindacati e il gruppo Martelli per la dismissione della lavanderia industriale di Ancarano e la messa in mobilità di 80 lavoratori. Ai dipendenti viene accordato un incentivo all’esodo di 7.800 euro lordi (per i lavoratori con contratto a tempo pieno) e di 3.900 euro (per quelli in regime di part-time) in tre rate a partire da dicembre; il pagamento del TFR a carico dell’azienda in cinque rate a partire da dicembre; il trattamento di fine rapporto anche questo in 5 rate a partire da marzo. Naturalmente a tutti i dipendenti licenziati spetterà il trattamento di mobilità che può durare fino a quattro anni a seconda dei casi. Inoltre, il Gruppo Martelli si è impegnato “alla ricollocazione nella Penny Jeans del maggior numero possibile di lavoratori provenienti dal bacino Martelli Lavorazioni Tessili Spa, compatibilmente con le prospettive di sviluppo ed eventualmente con le specifiche iniziative della Regione Abruzzo finalizzate alla riqualificazione del personale”. “In senso distensivo ed a parziale accoglimento delle esortazioni di parte sindacale – si legge nel verbale – ai lavoratori che non si opporranno al provvedimento di licenziamento e che saranno posti in mobilità, l’azienda, a titolo di incentivo all’esodo e transazione novativa, erogherà una attribuzione patrimoniale, non contemplata dal contratto collettivo nazionale di riferimento, in aggiunta e ad integrazione del Tfr e ad ogni altra somma dovuta per legge. L’azienda, si impegna inoltre a verificare le singole posizioni contributive e, laddove necessario, a sistemare, anche in caso di saldo negativo, le eventuali differenze ed ogni altro aspetto inerente il rapporto di lavoro ivi compreso l’istituto delle ferie”. “Una trattativa non facile e comunque dolorosa visto che dobbiamo certificare la chiusura di uno stabilimento produttivo – ha commentato il Presidente alla lettura dell’accordo – in questi giorni abbiamo ragionato su come garantire ai lavoratori un congruo periodo di autosufficienza economica in maniera da avere il tempo di reggere l’urto di questa crisi e cercare, e ci auguriamo trovare, nuove collocazioni lavorative. In questo senso, anche con la disponibilità dell’azienda, abbiamo trovato un accordo che alle condizioni date è quello più vantaggioso per i dipendenti”.
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