TERAMO – La Provincia di Teramo non piace a Sel, che in una nota attacca:"Altro che abolizione delle province, siamo di fronte alle larghe intese. Giudichiamo inaccettabile il coinvolgimento del centrodestra". Nell’ultima assemblea di Sinistra Ecologia Libertà si è discusso sulle scelte di delega del presidente Renzo Di Sabatino. "Come SEL riteniamo inaccettabile l’operazione messa in campo nel coinvolgere rappresentanti del centro-destra in due settori di una certa importanza e rilevanza come la tutela del territorio e dell’ambiente e le politiche per il lavoro, nelle figure dell’ex-assessore provinciale ai lavori pubblici della giunta Catarra Massimo Vagnoni (NCD) e del sindaco di Alba Adriatica Tonia Piccioni (Forza Italia)". Non è d’accordo Sel sulla trasformazione delle province operata dal governo nazionale, "in primis il forte attacco verso il tessuto democratico del Paese con l’eliminazione dell’elezione diretta da parte dei cittadini". A questo si aggiungono le politiche di austerity che stanno riversando sugli enti locali, per il partito, il costo delle scelte economiche sbagliate del governo Renzi e della Commissione Europea. "La provincia quindi – spiega il comunicato stampa – non solo non è stata abolita ma prima viene esautorata della sua legittimità democratica e poi colpita da restrizioni finanziarie per quanto riguarda le aree di competenza amministrativa. Ciononostante abbiamo scelto di sostenere con lealtà la lista “La Casa dei Comuni” anche per il fattore politico che la caratterizzava come una delle poche liste provinciali in tutta Italia dentro il perimetro del centrosinistra senza larghe intese. Proprio per questo, pur comprendendo le modifiche strutturali dell’ente, come Sinistra Ecologia Libertà crediamo che anche in questa situazione si debba mantenere chiaro e forte il discrimine tra una gestione di centrosinistra e una di centrodestra, obiettivo mancato con le scelta dal Presidente di proporre le larghe intese dopo il voto.