Impianti sportivi chiusi, l'assessore Lucantoni tenta una mediazione con le società

TERAMO – E’ in programma per oggi il tavolo di confronto tra l’assessore allo Sport Francesca Lucantoni, e le quattordici società sportive teramane rimaste orfane durante le feste di natale delle palestre della Casa dello Sport e di viale Mazzini. Una bella gatta da pelare per il Comune che si trova a fronteggiare nuovamente i malumori delle società sia per la situazione in regime di monopolio in cui di fatto opera Linea Informatica, il gestore di cinque impianti comunali anch’esso convocato all’incontro, sia per i nuovi disagi a cui le diverse società sportive di pallamano, pallavolo, basket e ginnastica artistica sono costrette dopo la chiusura delle due palestre. Una situazione che per il sindaco Maurizio Brucchi si è venuta a creare per effetto degli esposti che il Movimento 5 Stelle ha presentato per verificare l’agibilità degli impianti sportivi comunali e il possesso dei certificati di conformità alle normative antisismiche e antincendio. Esposti che hanno costretto l’Ufficio tecnico del Comune a sospendere le attività dopo le verifiche e i sopralluoghi effettuati dai Vigili del Fuoco che hanno riscontrato difformità rispetto alla nuova normativa del 2011. Le due strutture in questione infatti sono gestite dal Comune che ha però le mani legate sui lavori di adeguamento dal momento che la Casa dello Sport è di proprietà della Regione mentre quella di viale Mazzini è di proprietà della Provincia. E così i bambini e le attività dovranno traslocare negli altri 5 impianti comunali gestiti dal privato. L’assessore allo Sport Francesca Lucantoni ha già individuato una soluzione nel calendario provvisorio che verrà prospettato domani alle società sportive e ritiene che non ci saranno ostacoli per arrivare a un punto d’incontro. «Ci siamo mossi per tempo e stiamo trovando anche nuove possibilità dialogando con alcuni plessi scolastici disponibili a ospitare le attività tipo l’alberghiero Di Poppa. Ma c’è chi mugugna perché al di là dei disagi creati le società si trovano a dover fare i conti con cifre ben diverse da quelle previste in bilancio. Marco D’Ascenzo, responsabile della Happy basket sbotta: «Alla Casa dello Sport pagavamo 7euro e 50 a ora contro i 18 euro a ora che applica Linea Infromatica. E’ ingiusto perché non siamo noi ad aver creato il problema ma è il Comune che non ha ottemperato ai suoi adempimenti e che deve trovare una soluzione economica con il gestore che impone i suoi prezzi. Detto questo», conclude D’Ascenzo, «ci dispiace anche che i giochetti politici del Movimento 5 stelle, (‘che a colpo sicuro sapeva che gli impianti non erano a norma di legge in quanto vetusti, ma comunque sicuri’) vadano adesso a discapito dei bambini e dei sacrifici delle nostre società sportive». Queste le società investite del problema: Happy basket, Azzurra Volley, Alter Ego, Nuova Sc Pallavolo, Cral Tercas, Basketball Teramo, Teramo Volley, Energia new, Tennis tavolo, Pallavolo Teramo, Scherma Marozzo, Scherma Teramo, Cam Ritmica e Pesistica Atlas.