TORTORETO – Insediato Andrea Grilli nuovo direttore dell’Agenzia regionale per l’informatica e la telematica (Arit). «Si inaugura – ha detto il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso – la ‘quarta fase sulla strada dell’Agenda digitale, che dovrà portare entro tre-sei mesi alla totale eliminazione del cartaceo negli uffici pubblici regionali». «Rottura con il passato, verificabilità dell’impiego delle risorse pubbliche, misurazione e quantificazione degli obiettivi, sintonia operativa e programmatoria tra Arit ed Ente Regione» sono stati i punti tracciati nell’incontro tra il Presidente e i 23 dipendenti passati in rassegna, ai quali D’Alfonso ha presentato il nuovo direttore che sarà coadiuvato dai professori universitari, Fabrizio D’Amore, esperto in cyber-security e Sandro Di Minco, esperto in protezione dei dati personali. Si tratta, come le ha definite lo stesso Presidente di «figure interlocutorie, espressioni di obiettivi e ausilio per il lavoro, che dispongono della fiducia della Giunta regionale» e che dovranno sostenere l’Arit nel «riportare l’intrapresa intellettuale e progettuale, prefigurando ciò che non c’è». Nel puntellare il nuovo corso dell’Agenzia, il Presidente ha chiesto un cambiamento radicale in ordine all’uso, la gestione e la tutela delle risorse pubbliche che devono conseguire l’implacabile esigenza di sviluppare l’economia. «Le risorse ha precisato – devono avere impatti misurabili e realizzare gli obiettivi sul piano della funzionalità». La sfida, a suo giudizio, si gioca sulla digitalizzazione, anche sul piano delle azioni che favoriscono nuova occupazione: «100 mila nuove occasioni di lavoro nei prossimi cinque anni – ha dichiarato D’Alfonso – possono essere dipendenti dalla velocità e alla speditezza delle risposte dell’armatura infrastrutturale». Ecco perché il Presidente ha lanciato l’idea dei «garanti dell’utenza», colossi dell’economia nazionale ed internazionale, chiamati a verificare la efficienza dei sistemi digitali. D’Alfonso ha poi invocato una "rigenerazione" del Comitato tecnico regionale dell’Agenda digitale che vorrebbe diventasse una «realtà capace di collocare la nostra ambizione in questo processo». Ai dipendenti il Presidente ha chiesto di «ragionare per progetti» e la redazione del «curriculum vitae» dell’Azienda, anche in ordine alla quantificazione di eventuali conteziosi in atto. Non dovete sentirvi parte di una «colonia egizia. L’Arit – ha concluso D’Alfonso – può essere un cimitero di esistenti in vita ma io credo che ce la farete a diventare un Centro potente, perché avete la vostra storia».
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