TERAMO – I 400 migranti attesi a Teramo dal prossimo 1 maggio, di cui tanto si parla in questi giorni dopo la pubblicazione del bando di gara per la creazione di un centro di accoglienza ad essi dedicato, ha costituito uno dei punti sui cui i sindaci dei sette Comuni della costa teramana hanno concentrato l’attenzione nel corso della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica convocata dal Prefetto Valter Crudo, a Silvi. La domanda dei sindaci era relativa alla ripartizione sul territorio dei 400 migranti. Domanda a cui, è chiaro, almeno in questo momento non c’è risposta precisa che possa fornire il Prefetto Valter Crudo. “Il Prefetto ha fornito rassicurazioni – spiega un comunicato dell’ufficio stampa della Prefettura – evidenziando che la citata stima costituirebbe il totale dei flussi previsti per il teramano e che consegue alla decisione governativa di rivedere, in modo più equo, la ripartizione dei richiedenti accoglienza ed asilo in tutto il territorio nazionale, parametrandola al numero dei residenti di ciascuna provincia”. La riunione era comunque destinata ad altro: ai problemi di sicurezza dei sette Comuni costieri nella prossima estate. L’aiuto, ancora una volta, arriva dai privati e “A collaborare con le Forze di Polizia e le Polizie locali” ci saranno “anche gli operatori dei cinque Istituti di Vigilanza privata aderenti al protocollo Mille occhi sulla costa". Silvi, Pineto, Roseto, Giulianova, Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro dunque otterranno l’ormai consueta collaborazione anche nel prossimo periodo estivo dagli istituti di vigilanza privata “Vigilantes Group Srl”, “Metropolis Security Soc. Coop. Arl”, “Axitea SpA”, “Italpol srl”; “IVRI S.p.A.”, sottoscrittori di uno specifico protocollo con la Prefettura. “Si tratta – come ha precisato il Prefetto – di un significativo apporto ai servizi di prevenzione, svolti costantemente dalle Forze dell’Ordine in collaborazione con le polizie locali, che consentirà, anche avvalendosi dei sistemi di video sorveglianza attivati dai Comuni, un maggiore e più incisivo controllo territoriale della costa teramana ove, com’è noto, nel periodo estivo vengono perpetrati reati in numero superiore alla metà di quelli consumati in tutta provincia”.