TERAMO – Il Teramo acquista un’altra pedina per il nuovo campionato. Nel pomeriggio il difensore partenopeo Michele Rigione, 24 anni, ha messo la sua firma su un contratto biennale con la società del presidente Campitelli. Rigione va ad aggiungersi ad Empereur e Mogos nel reparto arretrato del Teramo di Vivarini e al centrocampista Barolomei. Cresciuto nelle giovanili del Chievo e poi dell’Inter, nell’estate 2010 in Prima divisione ha vestito la maglia del Foggia prima di accasarsi a Cremona. Da qui il salto in Serie B con il Grosseto prima del biennio con il Catanzaro, in Lega Pro. C’è anche un trascorso in maglia azzurra per Rigione, ovvero le 28 presenze complessive con le rappresentative dall’Under 17 all’Under 20. «Sono molto contento della scelta fatta – le sue prime impressioni – e di ritrovare una divisione di prestigio perché a Grosseto non ho potuto viverla del tutto. Il Teramo era sulle mie tracce da diversi mesi: quando ho rescisso il contratto a Catanzaro a fine stagione, è stato il primo club a contattarmi, sintomo di un’estrema fiducia nelle mie qualità. Mi ha fatto sentire importante e questi dettagli mi hanno favorevolmente impressionato».
Rinnovo anche per Luca Di Matteo. Prima di Rigione il Teramo aveva annunciato la conferma di Luca Di Matteo, che si aggiunge alle cnferme di Amadio, Caidi e Tonti. Il jolly della mediana ha firmato un contratto fino al giugno dell’anno prossimo. A Teramo dalla finestra di mercato di inizio anni, classe 1988, Di Matteo ha giocato 19 partite ma ne vanta circa un centinaio in Serie B dove torna esattamente dopo un anno. «Ho sempre espresso la volontà di rimanere – ha dichiarato Di Matteo – non poteva essere altrimenti perché si è formato un gruppo splendido dentro e fuori dal campo di gioco. Ritrovare la B, personalmente, è uno stimolo in più: l’ho frequentata per diverse stagioni e conto di dimostrare nuovamente il mio valore. Spero di rivivere i momenti esaltanti già gustati con i miei tifosi, da cui mi aspetto il consueto, fondamentale appoggio, in particolare dalla Curva, di cui possiedo un ricordo fantastico».