Appalti sisma, manette a 4 imprenditori (anche teramani) e all'ex assessore Tancredi

L’AQUILA – Gli appalti pubblici al centro dell’inchiesta "Redde rationem" della Procura distrettuale antimafia dell’Aquila sono legati ai puntellamenti di edifici danneggiati dal sisma del 2009. Un mega affare secondo alcune stime da circa 500 milioni di euro, con incarichi affidati direttamente. Anche se i fatti contestati si riferiscono a tre interventi nel centro storico, che avrebbero visto la regia dell’ex consigliere delegato alla ricostruzione Pierluigi Tancredi, dalle indagini emerge un modus operandi generale. Ma l’operazione ha fatto emergere un sistema fatto di "comportamenti mafiosi, anche se le infiltrazioni sono sotto controllo": così gli investigatori nella conferenza stampa sull’inchiesta che ha portato all’arresto di 5 persone. I tre appalti diretti riguardano gli stabili della Distilleria, Villa Palitti e Consorzio Angioino sui quali sono stati fatturati 450 mila euro di lavori non effettuati, di qui il sequestro preventivo alle imprese Polisini e Dipe, i cui rappresentanti sono ai domiciliari. Nella gara per la Prefettura, invece, si evidenzia l’abuso d’ufficio da parte dei tecnici del Comune dell’Aquila, indagati per la mancata esclusione dalla gara del consorzio "Le Ali" costituito tra le altre da Dipe e Polisini, nonostante l’assenza di alcune dichiarazioni. Il comandante dei carabinieri del Noe, generale Sergio Pascali: "Si è in presenza di reati simili a quelli che si commettono nelle regioni a presenza mafiosa". Per il vice comandante dei Carabinieri del Ros, colonnello Roberto Pugnetti, emergono "comportamenti di tipo mafioso, come garantire l’omertà". Riguardo alla posizione di Tancredi, il procuratore distrettuale antimafia, Fausto Cardella, ha detto: "L’accordo corruttivo si pretendeva continuasse anche adesso, altrimenti la minaccia era dire tutto. E proprio per questo suo silenzio, in un’altra zona d’Italia potremmo parlare di omertà".

Gli altri arrestati, attualmente ai domiciliari, sono: Maurizio e Andrea Polisini, di Montorio al Vomano, rappresentanti della Edilcostruzioni Group Srl, Mauro Pellegrini e Giancarlo Di Persio, dell’impresa Dipe Costruzioni, oggetto di un sequestro per equivalente pari a 450mila euro. Ordine di obbligo di dimora per Nicola Santoro. Diciannove gli indagati a piede libero.