TERAMO – I sindacati della funzione pubblica attaccano la Asl per l’esternalizzazione dei servizi di diagnostica, che ritengono in passato di non essere stata efficace nell’obiettivo di ridurre le liste di attesa della sanità teramana. In particolare, Cgil, Cisl e Uil puntano il dito sul contratto con cui la Asl teramana affida allo studio di radiologia Radiosanit di Roseto per l’erogazione di circa 1.300 prestazioni mensili tra risonanze, mammografie, ecografie e Tac, per una spesa che nel semestre da luglio a dicembre prevede una spesa molto vicina al mezzo milione di euro. Ribadendo la critica alla scelta, che porterebbe la Asl a spendere di più rispetto all’utilizzo delle attività all’interno, i sindacati chiedono «quante prestazioni in più, con apparecchiature adeguate già in dotazione della Asl, si sarebbero potute fare con mezzo milione di euro?». I sindacati ritengono sia possibile svolgere queste prestazioni facendo ricorso a medici e tecnici ospedalieri, «con tariffe decise a livello nazionale». Chiedono per questo ai dirigenti sanitari teramani di aprire un tavolo di trattativa «affinché la problematica delle liste di attesa si possa affrontare nell’ottica della soluzione strutturale del fenomeno, non con scelte estemporanee che in passato non hanno avuto nessun risultato positivo».
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