L’AQUILA – «Abbiamo respinto ogni addebito». Ha detto poco, al termine degli interrogatori dinanzi al gip del tribunale dell’Aquila, l’avvocato Fabrizio Acronzio, il legale che difende Maurizio Polisini, l’imprenditore di Montorio al Vomano titolare della Edilcostruzioni, finito ai domiciliari lunedì su richiesta della procura distrettuale antimafia dell’Aquila, nell’ambito dell’indagine "Redde rationem" su presunte irregolarità nei puntellamenti per la messa in sicurezza di alcuni edifici pubblici e privati dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Analogo atteggiamento è stato quello dell’avvocato Gennaro Lettieri che difende Andrea Polisini, figlio di Maurizio, anch’egli ai domiciliari: «Abbiamo respinto le accuse – ha detto Lettieri -, i pochi rapporti avuti con gli altri indagati sono trasparenti e regolari. Per quanto riguarda i rapporti commerciali, sono legali, come riconosciuto dallo stesso pm – ha spiegato ancora il legale – così come abbiamo chiarito anche il senso delle intercettazioni». Ha difeso la sua innocenza anche l’ex consigliere comunale delegato alla ricostruzione Pierluigi Tancredi, come sottolineato dal suo avvocato Maurizio Dionisio:«Ha risposto a tutte le domande del giudice rigettando ogni accusa e ribadendo la propria innocenza». I difensori degli indagati, compresi quelli degli imprenditori Polsini, hanno chiesto al gip la revoca dei domiciliari. Il gip Gargarella si è riservato una decisione entro venerdì prossimo. Nell’inchiesta, lo ricordiamo, sono indagate anche altre 13 persone.
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