TERAMO – Il servizio del verde pubblico, la cui gestione è tornata in capo al Comune dopo i tagli alla commessa della Team trova le critiche durissime del capogruppo del Pd Gianguido D’Alberto che a sei mesi dalla nuova gestione contesta qualità e somme spese per il servizio senza procedure di evidenza pubblica. D’Alberto, definisce “indecorosa” la situazione del verde gestito dalla Giunta Brucchi e a dimostrarlo sarebbe lo stato di abbandono di tutte le aree verdi e i parchi gioco del territorio comunale. «Di fronte a tale a dimostrazione di inefficienza – dice D’Alberto – viene da domandarsi per quale ragione, nella consapevolezza del termine di scadenza dell’affidamento alla Te.Am., non si sia proceduto per tempo ad una programmazione degli interventi di cui aree importanti del nostro territorio necessitano, individuando con una gara ad evidenza pubblica aperta a tutti gli operatori un soggetto che potesse gestire il servizio nel rispetto dei principi di trasparenza ed economicità».«Riguardo al verde pubblico – spiega il capogruppo – abbiamo registrato e una gestione scriteriata di questa amministrazione che, dopo il 30 aprile, ha stanziato a maggio 40mila euro in via d’urgenza, 100mila a giugno per una “garetta” e, da ultimo, a settembre ulteriori “emergenziali” 20mila euro , affidando fino ad ora il relativo servizio senza alcuna forma di vera evidenza pubblica e senza rispettare il principio della rotazione degli operatori affidatari di servizi gestiti in economia, con l’effetto ultimo di sottrarre la gestione ad un reale confronto concorrenziale che avrebbe consentito ai cittadini di ricevere un miglior servizio al minor costo. Che questa amministrazione sia allergica alle gare non è una notizia. Ma quanto dobbiamo spendere ancora? Quanto dovranno pagare le famiglie teramane per avere il diritto di godere di parchi in cui le erbacce non fagocitino le panchine e non invadano le aree riservate al godimento e in cui i rifiuti depositati nei cestini non rimangano per intere settimane senza essere raccolti? E continua a non comprendersi poi come mai non si sia proceduto a dare una garanzia ai dipendenti Te.Am. che si occupavano del verde, attraverso la scelta di non prevedere la cosiddetta clausola di riassorbimento che avrebbe consentito a coloro che svolgevano in precedenza queste attività di continuare a svolgerle». Per D’Alberto la gestione del verde paga lo scotto di essere da troppo tempo un terreno di scontro politico tra “un assessore con delega depotenziata e parziale all’ambiente, cioè Rudy Di Stefano e un sindaco che, nel momento stesso in cui lo delega, lo commissaria, custodendo gelosamente tra le sue braccia da oltre 6 anni la delega ai rapporti con la Team che di fatto gestisce il 90% delle questioni ambientali del Comune».
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