TERAMO – Contro i toni perentori che il Comune ha assunto verso le famiglie morose sollecitate al pagamento del servizio di refezione si è scagliata il consigliere d’opposizione Cristina Marroni che minaccia il ricorso ai Carabinieri se l’ente non ritirerà i toni e una forma di sollecitazione ritenuta violenta verso i bambini. Questo poiché il Comune, nelle mense delle scuole di sua competenza, ha affisso un cartello in cui si avvisano le famiglie che se non provvederanno al saldo immediato delle rette “i minori non saranno ammessi a fruire del pasto da giovedì 29 ottobre”. «Emarginare il bambino che non sia in regola con il pagamento della retta, precludendogli la normale vita di relazione e vietandogli l’accesso alla mensa insieme a tutti i compagni di classe è una forma di violenza inaccettabile», sostiene la Marroni. «La decisione di rivalersi sui figli, creature indifese per recuperare i crediti del servizio mensa, peraltro irrisori rispetto agli ordini di grandezza del bilancio comunale, rappresenta la cifra stilistica, intellettuale e umana della Giunta Brucchi. Ma al di là dei modi, nel mirino della Marroni finisce una ulteriore irregolarità. Alcuni genitori riferiscono di essere stati contattati telefonicamente dalle maestre, soggetti del tutto estranei ai rapporti contrattuali ed economici che intercorrono fra i fruitori del servizio ed il Comune. Le maestre devono occuparsi della didattica e non dei problemi amministrativo-finanziari tra i genitori e il Comune di Teramo.
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