RAVENNA – Dovevano controllare uno spacciatore che in quel momento si trovava ai domiciliari e invece andavano da lui per rifornirsi di cocaina. Sniffavano in servizio e poi falsificavano i verbali attestando di essere al lavoro quando invece si erano intrattenuti al ristorante. Un quadro accusatorio che è costato la condanna a due ex carabinieri a 7 anni e a 6 anni e mezzo di carcere inflitta loro dal Gup Antonella Guidomei nell’ambito di un giro di droga andato avanti a Cervia, sul litorale ravennate, tra l’inverno 2012 e il novembre 2013 poi smantellato dai colleghi del nucleo Investigativo di Ravenna che li avevano infine arrestati. Si tratta di Giuseppe Giancola, 44 anni, originario di Atri, e all’epoca appuntato scelto in servizio al Radiomobile di Milano Marittima, sempre sul litorale ravennate. E di Claudio Capozzi, 42 anni, parigrado del primo, originario di Colleferro (Roma) e anche lui al tempo in servizio a Milano Marittima. Per i due, già da tempo allontanati dall’Arma, la Procura aveva chiesto 12 e 10 anni di carcere. Nell’ambito della medesima vicenda sempre in abbreviato sono stati condannati anche lo spacciatore che i due dovevano controllare, il 53enne serbo Zoran Pekik (per lui 4 anni di reclusione); la compagna di questi, la 62enne ravennate Antonella Guarini (per lei un anno di carcere in continuazione con altre sentenze); e Gianni D’Addiego, 37enne del posto gestore di un bar e alla bisogna rifornitore pure lui dei due militari (ha rimediato 4 anni e due mesi di carcere). Tra le accuse mosse ai due ex carabinieri dai Pm Angela Scorza e Lucrezia Ciriello, figura anche la rapina in concorso con tre romeni ai quali i due avrebbero dato indicazioni precise per mettere a segno un colpo il 31 luglio del 2013 in un bar lungo la statale Adriatica.
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