TERAMO – Non usa mezzi termini il consigliere comunale Gianluca Pomante che stigmatizza la mozione di sfiducia contro il presidente del Consiglo comunale Milton Di Sabatino che approderà al voto del Consiglio comunale una "porcata politica". Un gesto che per il consigliere "arancione" avrebbe messo in evidenza la politica strumentale della minoranza, le vendette trasversali degli insoddisfatti fuoriusciti dalla maggioranza, e le avidità dei consiglieri rimasti in maggioranza. Questo il contributo integrale di Pomante che nel frattempo dichiara di non sapere più qual’è il suo posto in Consiglio comunale:
"Il mio rapporto conflittuale con la maggioranza è noto, non ho mai risparmiato bordate a Giunta e consiglieri, nessuno escluso. Che sarebbe diventato conflittuale anche il mio rapporto con l’opposizione, sinceramente, non me l’aspettavo. E’ una "porcata" politica quella che sta maturando, nelle stanze di potere, ai danni del Presidente del Consiglio, Milton Di Sabatino, la cui unica responsabilità, probabilmente, è quella di essere una persona mite, che preferisce il dialogo ed il confronto allo scontro. Non posso giudicarne le qualità morali e politiche, avendolo conosciuto solo all’insediamento del Consiglio Comunale dello scorso anno. Semplicemente ritengo che non abbia tenuto comportamenti così gravi da meritare un atto forte e lesivo come la mozione di sfiducia. Ecco perchè il mio giudizio è negativo contro tutti. L’ho rappresentato ieri in conferenza capigruppo e tornerò a farlo presente nuovamente il 17 dicembre, in Consiglio. Una parte della minoranza, pur avendo beneficiato di numerose deroghe, è allergica alle regole ma pretende siano applicate rigidamente per gli altri. Superfluo ogni ulteriore commento. Il PD teramano cerca di darsi un contegno, dopo lo shock del maltrattamento subito dal "suo" Governatore, venuto a Teramo a lodare l’operato di una giunta di centrodestra senza neppure avvisare i vertici locali. Qualcuno sta ancora cercando la telecamera di "Scherzi a parte". I dissidenti della maggioranza ne approfitteranno per una vendetta trasversale: "muoia Sansone con tutti i Filistei". I franchi tiratori, infine, saranno mossi semplicemente dall’avidità, ed approfitteranno del voto segreto per far cadere il Presidente e cercare di accaparrarsi lo scranno in palio e la rendita connessa. Che tristezza. Se pensate che siano fantasie, sedevi in prima fila, il 17 dicembre, e godetevi lo spettacolo. E mentre Teramo continua ad affondare tra dissesto finanziario, dissuasori e cantieri che dissuadono le attività economiche dal restare ancora aperte, cordoli pronti a far strage di utenti a due ruote, disoccupazione alle stelle, richiami all’etica con l’idea di legalizzare le mazzette, banche sull’orlo di una crisi di nervi e fondazioni allegre, il principale problema politico sembra essere la poltrona del Presidente del Consiglio, utilizzata come arma di distrazione di massa. Sarà il carattere temprato dallo sport, la grinta del penalista, l’indole abruzzese… le "porcate" non le sopporto. Annuncio quindi la mia opposizione anche nei confronti dell’opposizione, anche se non saprò dove sedermi in consiglio a partire dalla prossima seduta (probabilmente vicino al dattilografo, in "castigo", come si addice ai veri dissidenti). Meglio soli che male accompagnati, in ogni caso, liberi e senza colore politico che non sia l’arancione dell’impegno civico, del bene dei cittadini, dell’interesse esclusivo della città".