TERAMO – Il sindaco di Teramo continua nelle sue consultazioni per sondare il terreno dei pareri politici in vista del probabile rimpasto di giunta da varare entro la metà del mese. Oggi ha incontrato i rappresentanti del suo partito, Forza italia, e ha incassato un consenso, inaspettato forse, anche per il presidente del consiglio, Milton Di Sabatino, il cui ruolo come più volte ricordato torna in discussione assieme a quello degli altri 9 assessori. I consiglieri berlusconiani in consiglio, Italo Ferrante e Giuseppe Grande, e l’assessore al personale, nonchè vicesindaco, Mirella Marchese, hanno discusso della situazione politica con Brucchi e hanno sostanzialmente convenuto sulla comune linea strategica di chiedere la conferma dell’unico posto detenuto nell’esecutivo. Un confronto che è stato sì politico ma anche programmatico, attorno alle priorità della città, dal piano traffico al recente successo del Capodanno. Ferrante ha anche espresso a nome del gruppo il consenso alla conferma del presidente del Consiglio: Milton Di Sabatino ha lavorato bene, è il parere di Forza Italia, e merita il ruolo.
Dopo Forza Italia è toccato ai componenti della lista civica Al Centro per Teramo, con il capogruppo Angelo Puglia, il consigliere Guido Campana e l’assessore ai Lavori pubblici e alla mobilità urbana Giorgio Di Giovangiacomo. Posizione ancora sui distinguo, quella della civica che fa riferimento a Mauro Di Dalmazio. I tre hanno consegnato una lettera al primo cittadino in cui sostanzialmente confermano la linea tenuta fino ad oggi, non senza strappi e posizioni critiche. I rapresentanti della civica ritengono di non dover partecipare alla discussione sulla giunta «perchè non sembra affatto un’azione nata dall’analisi delle criticità e dalle proposte di intervento per migliorare lazione politica». E’ una ‘verifica’ cioè, di cono i dalmaziani, che origina dalle richieste di posti di qualche forza politica. Non solo, la sottolineatura si fa più incisiva quando torna a ricordare che l’amministrazione di centrodestra oggi si trova “avviluppata su questioni autoreferenziali e personali tipici della politica politicante che sicuramente generano curiosità ma non risolvono i problemi dei cittadini": e il motivo per Puglia e compagni è proprio perchè c’è stato chi ha tentato di minimizzare e far passare nel dimenticatoio "le questioni sollevate" da questo gruppo civico già nel gennaio di un anno fa all’epoca della "crisi Team". Il giudizio che Campana e Puglia formulano del lavoro di Di Giovangiacomo fin qui è ottimo, ispirato proprio alla ricerca delle migliori soluzioni per i cittadini, e di “considerevole apporto all’azione politico amministrativa". La conseguenza? “La lista non intende farsi strumento del teatrino nè intende partecipare a giochini politici e rifuggiamo categoricamente da atteggiamenti strumentali assunti al solo scopo di rivendicare o raggiungere posizioni e poltrone". Infine la richiesta a “capovolgere il metodo partendo dall’analisi dei problemi che certo più interessa ai cittadini".