TERAMO – (jdf) Così sorridente non lo si vedeva da un pò, è soddisfatto e felice di aver vinto finalmente questo derby Vivarini: «L’avevamo preparata con molta attenzione a Sandomenico, nel primo tempo Cecchini non si sganciava mai e nella ripresa si alternava con Brugaletta, Di Paolantonio doveva raddoppiare alle sue spalle senza mancare di aiutare in avanti, cosa che ha fatto bene anche Paolucci sulla loro seconda punta. Lui è un ’96 – ha spiegato – deve migliorare in fase di possesso ma ha fatto grandi passi in avanti tatticamente».
La partita è stata rocambolesca, questo il suo pensiero: «Abbiamo un gran credito con gli episodi e oggi ci è stato restituito qualcosa, Caidi è entrato molto bene e non era facile sostituire Speranza». Sulla grande prova di Moreo risponde così: «Sono contentissimo per lui, conosco le sue qualità e spero continuerà a farle vedere. C’è molto peso sulle spalle degli attaccanti, si sottolineano solo i loro aspetti negativi mentre a me piace mettere in luce le cose positive; per questo non voglio parlare di Tonti oggi».
Speranza ha avuto un indurimento muscolare, andrà valutato nei prossimi giorni ma le sensazioni sono buone.
Comprensibilmente deluso invece Perrone, che si aspettava qualcosa di più: «Gli episodi decidono sempre, e come è andata male tante volte al Teramo oggi è andata male a noi. Abbiamo costruito delle situazioni importanti, ma nel secondo tempo facevamo fatica a tenere su la palla sia per il lavoro del Teramo sia perché ho dovuto sostituire De Sousa che non stava bene. Ho inserito De Francesco – ha continuato – per provare ad avere più copertura, in ogni caso dopo lo svantaggio si è rotto l’equilibrio».
«Il capitano è troppo importante, ma va bene che sia entrato e che abbia segnato – ha esordito il match winner Caidi – sono qui da tempo e so cosa significa battere L’Aquila visto che era tanto che non lo facevamo. Ora possiamo recuperare e a Rimini dovremo andare col coltello tra i denti; io poi sono romagnolo e ci tengo particolarmente».
Moreo non parlava da tempo, da quel 6 dicembre in cui si è visto il suo ultimo gol prima di oggi: «Mi mancava tanto il gol, è stato un periodo difficile e sfortunato che a noi attaccanti capita. Segnare nel derby è una gioia ancora più grande e c’era una bella cornice ma l’importante è aver vinto». Quando gli si chiede di un possibile spostamento sulla fascia risponde così: «Ho cominciato da esterno, poi sono cresciuto e sono 3 anni che faccio la punta. Io e Forte siamo diversi fisicamente, lui usa il corpo mentre io sfrutto di più la corsa; non siamo per niente simili».