CERMIGNANO – Ragazza madre con due bimbi piccoli occupa la casa popolare e il Comune con il Ruzzo gli stacca il contatore dell’acqua. E’ una battaglia appena cominciata quella tra Angelica Caforno e il primo cittadino del paese teramano, Santino Di Valerio. La giovane, in attesa da tempo di un bando per l’assegnazione di alloggi popolari, dopo aver chiesto più volte aiuto all’amministrazione comunale, ha forzato l’ingresso di una casa comunale vuota perchè lasciata dai precedenti affittuari polacchi. «Sì – dice al telefono Angelica Caforno – ho occupato una casa vuota da circa due anni. Prima ero appoggiata a casa di mia madre che vive anche lei in un alloggio comunale. Questa casa è stata abbandonata da una famiglia polacca che non ha nemmeno riconsegnato le chiavi ed è lasciata nel degrado: ho chiesto anche di poter pagare un affitto temporaneo, io sono nata e risiedo a Cermignano ho diritto a una casa, il sindaco non mi ha mai risposto. Ssono venuti vigili e carabinieri – ha proseguito la ragazza madre – e stamattina il sindaco ha chiamato il Ruzzo e mi ha fatto staccare il contatore: io non posso fare nemmeno l’allaccio perchè ha vietato al Ruzzo di farmelo. Mi spetta, qui sono l’unica che ha diritto e soprattutto non c’è affollamento di richieste di una casa. Sono ragazza madre con due figli, come si fa a togliere l’acqua una famiglia? Ma da qui non me ne andrà mai». E’ il sindaco a spiegare la rocedura seguita dl Comune, che poi è quella prevista in caso di occupazione abusiva di un alloggio comunale: «E’ soltanto l’ultimo episodio di una serie – spiega il primo cittadino -. Lunedì sono venute da me, lei e la madre, per chiedermi questo alloggio. Ho spiegato che preso sarebbe stata inserita nel bando per l’assegnazione e ho chiesto qualche giorno per dare loro una risposta forse anche positiva. Ma loro due giorni dopo hanno forzato l’ingresso. E’ così scattata la procedura con l’intervento dei vigili urbani, la denuncia penale perchè in questi casi trattandosi di un alloggio pubblico con lo scasso è partita la denuncia d’ufficio». L’Ente ha preparato la diffida ed entro un mese, superati i termini per eventuali ricorsi od opposizioni, scatterà lo sgombero: la donna non può allacciare utenze perchè c’è la diffida a farlo del Comune».