Ex carcere: il Comune ne è proprietario ma non lo sa. Soluzione per i parcheggi?

TERAMO – Da tempo i commercianti e i residenti di via Capuani ma di un pò tutto il quartiere San Giorgio, hanno avanzato la proposta di utilizzare l’area interna dell’ex carcere di Sant’Agostino quale parcheggio di quartiere, dando soluzione all’atavica carenza di posti auto riservati. La risposta è sempre stata che quell’area è di proprietà della Sovrintendenza e che l’Archivio di Stato oppone netta chiusura a un suo utilizzo (nonostante però per i propri dipendenti abbia ricavato un parcheggio interno con tanto di passaggi tra le mura): l’ultima in ordine di tempo è stata fornita dal sindaco nel corso della riunione con i commercianti e residenti per discutere della nuova Ztl. Adesso però, quello che da tempo si ‘favoleggiava’, è diventato realtà: il consigliere comunale Franco Fracassa ha rispolverato una delibera del consiglio comunale del 14 febbraio 1995, approvata con 23 voti favorevoli e 4 astensioni, dall’allora amministrazione del sindaco Pietro D’Ignazio che comprova la proprietà comunale dell’area. E’ la delibera che approva il progetto di trasferimento dell’Archivio di Stato nei locali dell’ex carcere, che mette a disposizione anche l’area interna con destinazione verde pubblico e tanto di bagni al servizio, con due aperture nel muro di cinta su circonvallazione Ragusa. Una delibera la cui esistenza ricordava benissimo l’architetto Daniele Portella, allora vicesindaco ed assessore, che l’ha suggerita a Fracassa. Una delibera approvata, dunque, e mai attuata però. E qui c’è la denuncia di Fracassa: «Ma quanti di questi documenti esistono e l’amministrazione pubblica non lo sa? La politica passa, i dirigenti restano… Quante opportunità probabilmente la città di Teramo perde o ha perso?». Fracassa ha visitato la struttura: «E’ uno spazio bellissimo, al centro di Teramo e dentro le mura e pienamente recuperabile. Mi domando:  è ancora attuabile nel tempo, è possibile completarlo questo progetto? Mi attivo immediatamente per capire».