TERAMO – Sul piano di riequilibrio economico di piazza Dante prende posizione il capogruppo del Pd Gianguido D’Alberto che chiede le dimissioni dell’ammnistrazione paventando un danno erariale per la collettivitià. «Le vicende di questi giorni – scrive D’Alberto – che prospettano un pagamento di un debito fuori bilancio e l’ulteriore sottrazione temporale della gestione della piazza e del parcheggio alla collettività, non fanno che confermare da un lato i nostri timori e dall’altro le nostre denunce, derivanti essenzialmente dalla inaccettabile assenza di controllo politico e amministrativo della situazione rispetto alla quale il Comune, da ben cinque anni, non è capace di tutelare l’interesse pubblico né di assumere la regia nel processo di rimodulazione del piano economico finanziario stabilito per l’intera operazione. La colpevole Aaministrazione Brucchi ha lasciato integralmente il governo della situazione al soggetto privato, nel frattempo mutato nella composizione e nella forma giuridica, e che da ultimo ha avanzato una nuova proposta con cui, come è emerso dalla stampa, avrebbe addirittura prospettato e chiesto, tra l’altro, anche una ulteriore proroga della gestione del parcheggio a raso pare per almeno altri 10 anni. In tale contesto, è inaccettabile il ruolo passivo dell’Aaministrazione che non ha mai avuto un controllo della situazione e che non è mai stato in grado di effettuare una quantificazione del valore economico dell’indeterminato affidamento supplementare. Prima di procedere a qualsiasi ulteriore concessione l’Amministrazione deve rispondere alle domande che, senza iscontro, poniamo da anni. Qual è l’effettivo beneficio economico complessivo che questa colpevole situazione di stallo da parte dell’Amministrazione e questa proroga all’infinito della gestione del parcheggio sta determinando per il privato? Qual è l’ammontare del mancato introito del canone di occupazione del suolo pubblico in danno di un bilancio comunale già disastrato e quindi dei cittadini teramani che ne pagano indirettamente le conseguenze? Quali sono i dati a disposizione del Comune che dovrebbero essere alla base di una riformulazione del piano economico finanziario a tutela e garanzia dell’interesse pubblico? Ferma restando la totale carenza di un indirizzo e di una strategia politica del fallimentare "modello Teramo", pretendiamo poi che sia fatta chiarezza su chi ha avuto in questi anni la responsabilità tecnico-amministrativa dei procedimenti, affinché sia chiaro che, nel caso in cui si dimostrasse la presenza di errori, a pagare non siano ancora i cittadini, come è avvenuto ad esempio per la sciagurata vicenda dello svincolo della Gammarana. Senza puntuale chiarezza sulla vicenda del parcheggio di Piazza Dante andremo fino in fondo affinché, a tutela dell’interesse dei cittadini, oltre alla responsabilità politica, ormai già acclarata e che da sola meriterebbe le dimissioni di questo centrodestra teramano, vengano accertate, davanti agli organi preposti, le eventuali responsabilità contabili ed erariali di tutti coloro che abbiano contribuito a determinare danni alla collettività teramana».
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