TERAMO – Verrebbe da definirlo un vero e proprio ‘caso automedica Giulianova’, quello sollevato da tempo dagli infermieri della centrale operativa del 118 di Teramo, su cui, stranamente, vige il più assoluto silenzio. Il silenzio della Asl di Teramo, che non risponde alle sollecitazioni – l’ultima di un mese fa -, sia degli operatori che del direttore del servizio. Tanto che adesso gli stessi sono costretti a scrivere al prefetto di Teramo, chiedendo un suo intervento, sperando che almeno al rappresentante di Governo qualcuno si degni di spiegare. Sul tavolo c’è il nodo delle indennità: «Per un assurdo tecnicismo – scrivono gli operatori della centrale del 118 – concordato a suo tempo in trattativa sindacale approvando un regolamento di settore, agli infermieri del 118 veniva decurtata una notevole somma economica per i turni notturni in automedica 118 a Giulianova, per il soccorso sul territorio, a differenza dei turni svolti in altre simili postazioni nelle ore diurne». E questa decurtazione, al momento del recepimento della nuova normativa europea sugli orari di lavoro, non ha colpito più tutto il personale Asl che vi partecipa, ma soltanto gli infermieri della centrale operativa e praticamente per tutti i turni svolti in prestazioni aggiuntive. Sul problema è intervenuto anche il responsabile del servizio, il quale confidava in una soluzione a breve del problema, mentre gli operatori chiedono di non effettuare più quel servizio, «svolto in assenza di giustizia ed equità», ma è stato inutile: assenza di riposta, su tutta la linea, figuriamoci un confronto. «Con correttezza e senso di responsabilità – scrivono al prefetto Graziella Patrizi, gli infermieri della centrale operativa del 118 di Teramo – non volendo creare disagi all’utenza in questa fase delicata del periodo estivo, stiamo continuando ad espletare quei turni… ma ci sentiamo francamente beffati nel nostro impegno».
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