MOSCIANO – «Questa non è la riforma che porta a ridurre la democrazia, è la riforma che porta a ridurre la burocrazia». Lo ha detto il ministro per le Riforme Istituzionali Maria Elena Boschi, intervenuta a una convention in Abruzzo. E ha aggiunto: «Non è serio sostenere che se fallisce questa riforma tra sei mesi ce ne sarà un’altra». Il ministro Boschi ha partecipato alla convention organizzata dall’onorevole Giulio Cesare Sottanelli, capogruppo alla Camera di Scelta civica verso Cittadini per l’Italia, dal comitato nazionale LiberiSì a Mosciano Sant’Angelo e al quale hanno partecipato anche il presidente dei Comitati, Marcello Pera, ex presidente del Senato e il viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti. «Non è serio sostenere che se fallisce questa riforma tra sei mesi ce ne sarà un’altra, e ci credo ancora meno quando a dirlo sono le stesse persone che ci hanno provato per 30 anni senza riuscirci», ha detto.
«Questa riforma non servirà a fare più leggi, come qualcuno vuole sostenere, ma a fare le leggi che servono nel tempo giusto che serve per fare le leggi», ha aggiunto il ministro che ha fatto riferimento anche ai numeri che hanno accompagnato il percorso di questa riforma.
«C’è stato confronto vero in Parlamento e i dati non sono secondari: abbiamo superato 5.600 votazioni, con i vari passaggi tra Camera e Senato, abbiamo ascoltato in aula 4.500 interventi sulle riforme costituzionali, aver dovuto fronteggiare oltre 83 milioni di emendamenti delle opposizioni, abbiamo ascoltato decine e decine di costituzionalisti, le categorie sociali, i sindacati, abbiamo fatto una riflessione seria in Parlamento in cui abbiamo affrontato la discussione e portato a modificare il testo originario del Governo in 122 punti. Voglio ricordarvi – ha aggiunto il ministro – che abbiamo superato le votazioni con una maggioranza sempre tra il 57 e il 59 per cento, che è più ampia della maggioranza che sostiene il Governo».
Nel suo intervento la Bochi ha trovato il modo anche di citare Martin Luther King, dicendo di sentire "’l’urgenza appassionata dell’adesso’". «La scelta è ora – ha detto alla convention teramana di Sottanelli -, adesso bisogna accelerare, dobbiamo correre, e bisogna farlo insieme che è la bellezza di questa riforma costituzionale». «La scelta è oggi, non domani, non tra sei mesi. Il testo approvato riduce di un terzo i parlamentari: uno su tre non rientra. Tra sei mesi ci riproviamo, ne riduciamo il numero ma loro cosa diranno? Beh no, i cittadini hanno deciso di no, rispettiamo il loro volere». Rispondendo, poi, a «chi ritiene che siamo arrivati a questa riforma in maniera frettolosa», il ministro ha aggiunto: «Non solo abbiamo raccolto il meglio del lavoro fatto nei 30 anni precedenti di dibattiti, discussioni e approfondimenti in politica, come nel mondo accademico, abbiamo preso a riferimento il lavoro che ci hanno consegnato gli esperti della commissione voluta dal Governo, ci siamo confrontati in Parlamento».