TERAMO – Riesplode con tutta la sua drammaticità il problema della carenza notturna di ambulanze di emergenza sul territorio provinciale. Come sia problematico raggiungere le zone della montagna da Montorio fino a Crognaleto e oltre, e dare una risposta pronta ed efficace alla richiesta di soccorso, di notte, è stato confermato da un delicato intervento che ieri sera è stato gestito dalla sala operativa del 118 di Teramo. Un paziente di circa 70 anni, a Intermesoli di Pietracamela, colto da probabile ischemia cerebrale e che aveva bisogno di raggiungere l’ospedale Mazzini al più presto, è stato al centro di una sorta di odissea che ha messo a nudo tutte la magagne di un sistema sanitario dell’emergenza che attende ancora, dopo i ripetuti proclami, non solo la riorganizzazione delle postazioni del 118 sul territorio, ma anche le convenzioni H24 con le associazioni volontaristiche.
Ieri sera nello specifico, la richiesta di soccorso è arrivata dopo le 20, quando l’ambulanza più vicina, quella della Croce Bianca a Montorio, finisce l’attività in convenzione per ripenderla alle 8 del mattino: la concomitanza con altri interventi di soccorso in emergenza che tenevano impegnati altrove i mezzi di soccorso della Croce Rossa e del 118, ha fatto sì che la risposta alla richiesta si potesse concretizzare soltanto dopo diverso tempo, con le conseguenze del caso. Il paziente – che nel frattempo ha avuto una crisi respiratoria risolta dal medico di guardia presente sul posto – è stato assistito perfino dai carabinieri della stazione di Pietracamela, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza di base e poi anche dell’auto medica. Nonostante l’abnegazione del personale volontario e di quello medico e paramedico dell’emergenza 118, la coperta si è mostrata cortissima, in tutta la sua drammatica evidenza. «Non capiamo perchè noi cittadini dell’area montana dobbiamo subire questa situazione – è il parere arrabbiato del vicesindaco di Pietracamela, Federica Intini, che è stata testimone diretta di quanto accaduto ieri sera -. Anche se siamo poche anime perchè dobbiamo subire una carenza di sanità così grave? Ce lo dicano che non sono in grado, cercheremo di verificare assieme agli altri comuni quali possibilità abbiamo per rendere più pronta una risposta all’emergenza. Ma non vorremo che si ripetessero casi drammatici come quello di ieri sera: due ore per arrivare in ospedale dalla richiesta è aberrante, e la colpa non è certo dei soccorritori, ma di un sistema che così non può funzionare». Problema vecchio, due ambulanze di notte per un territorio che va da Mosciano fino a Crognaleto sono sistema che rischia di non garantire l’emergenza necessaria per salvare vite umane. Ma se il problema sarà affrontato dalla Asl di Teramo e dall’assessorato regionale alla Sanità come accaduto esattamente un anno fa, con i proclami – mai seguiti da atti concreti – dell’aumento immediato delle ambulanze da 4 a 7 (l’articolo di emmelle.it nella foto, ndr), purtroppo il rischio continuerà ad essre concreto e reale.