CATANZARO – Si divide in 13 tribunali la maxi inchiesta sul calcioscommesse denominata "Dirty soccer". Lo ha deciso stamani il gup del Tribunale di Catanzaro, Assunta Maiore, davanti alla quale era in corso l’udienza preliminare a carico di 62 persone, accogliendo le diverse istanze prodotte dal collegio difensivo.
Ad occuparsi del reato più grave, l’associazione per delinquere, sarà il Tribunale di Rimini, che dovrà valutare la posizione di Ercole Di Nicola. Ma lo stesso ex responsabile dell’area tecnica dell’Aquila calcio comparirà anche nel procedimento che riguarda la gara Savona-Teramo: competente per questa partita, che valse la promozione in Serie B del Teramo, ma anche la revoca del titolo stesso, è stato indicato il tribunale di Savona. Nel palazzo di giustizia ligure, in una probabile futura udienza preliminare, compariranno dunque anche l’ex direttore sportivo del Teramo, Marcello Di Giuseppe e il presidente Luciano Campitelli, oltre agli altri indagati nel troncone specifico.
Sugli altri episodi contestati della maxi inchiesta si pronunceranno i giudici di Latina, Lucca, Genova,
Pisa, Velletri, L’Aquila, Monza, Forlì, Lamezia Terme e Reggio Calabria. Un unico capo di imputazione resterà infine ancora in carico al Tribunale di Catanzaro. Già in precedenza un troncone dell’inchiesta "Dirty Soccer" era stato trasferito a Napoli. L’operazione era scattata nel maggio dello scorso anno e aveva portato all’arresto di 50 persone, mentre altre 70 sono state indagate in stato di libertà. Secondo la Dda di Catanzaro
sarebbero state organizzate una serie di combine di partite di calcio dei campionati di Lega Pro e Lega D nella stagione 2014-15. Dell’organizzazione avrebbero fatto parte giocatori, allenatori e direttori sportivi che avrebbero alterato i risultati di alcuni match con lo scopo di realizzare lucrose vincite attraverso il sistema delle scommesse.