Messa in liquidazione la Gran Sasso Teramano

TERAMO – Provincia e Camera di commercio hanno votato questa mattina lo scioglimento della società per azioni Gran Sasso Teramano, di cui i due Enti sono azionisti di maggioranza. E’ avvenuto nel corso dell’assemblea dei soci, in cui gli altri detentori di quote, i Comuni di Pietracamela e Fano e le amministrazioni separate, si sono astenuti. Da tutti è giunto il ringraziamento al ruolo svolto dall’amministratore unico Marco Bacchion.

Una decisione, questa della messa in liquidazione, già anticipata dalla Provincia nell’assemblea del 16 maggio scorso; nel frattempo, come si legge nel verbale dell’Assemblea di oggi: «La Camera di Commercio ha deliberato la dismissione della quota societaria; l’aggiudicatario della gara quinquennale per la gestione degli impianti, ha rinunciato all’affidamento; il secondo in graduatoria, al quale gli impianti sono stati affidati per un anno, ha già comunicato la propria difficoltà al pagamento del canone annuale (150 mila euro); le azioni volte al contenimento dei costi, già peraltro ridotti rispetto agli anni precedenti, non sono possibili e in taluni casi non hanno trovato accoglimento».

«In tale situazione la messa in liquidazione improcrastinabile – spiega il presidente Renzo Di Sabatino – il nuovo testo unico sulle partecipate è piuttosto restrittiva; per mantenere in vita le società bisogna dare conto di ampie motivazioni sul piano della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria nonchè della compatibilità con i principi di efficienza, di efficacia dell’azione amministrativa. Alla luce dei reiterati risultati negativi registrati, il principio della convenienza economica è fortemente compromesso e a nulla rileva la circostanza che dopo il completamento dell’incasso dei fondi Fas la società è priva di posizioni debitorie in quanto l’eventuale margine positivo del 2016 non deriva certo dai risultati di gestione».

L’Assemblea ha nominato quindi due liquidatori, l’avvocato Luca Di Eugenio e il commercialista Sergio Saccomandi: a loro sarà affidata "la redazione dei bilanci societari, la valutazione di ogni utile possibile azione finalizzata alla gestione degli impianti, nonché ogni possibile strategia tesa a salvaguardare il patrimonio pubblico a sostegno della più importante stazione turistica montana della Provincia".

La Gran Sasso Teramano era stata istituita nel 2001 su iniziativa della Provincia per realizzare e gestire la seggio-cabinovia dei Prati di Tivo: un’opera da 12,5 milioni di euro per un impianto che, per tipologia e lunghezza (circa 1.600 metri), è uno dei più grandi d’Italia, con una capienza/ora di 1.800 persone.