TERAMO – Non è lo specchio fedele di quanto un ateneo sia migliore di un altro, e pone a confronto realtà profondamente diverse per storia e numeri, però la graduatoria del Sole 24 Ore un riferimento sulla salute delle università italiane lo offre. E il quadro aggiornato fa segnare, in Abruzzo, un cambio di leadership nelle zone medio alte tra l’Università D’Annunzio e UniTe: quest’ultima registra un calo di 6 posizioni (adesso è 37esima, era 31esima), quelle stesse che invece guadagna l’ateneo metropolitano, toccando la 27esima posizione che appunto corrisponde alla prima abruzzse. Resta dietro, seppur guadagnando 5 posizioni, l’Università dell’Aquila, che si trova a quota 48. La classifica deriva dall’analisi di una serie di indicatori, 12 in totale, divisi nei due grandi ambiti della didattica e della ricerca. I primi nove misurano dalla solidità della struttura dei docenti alla capacità di garantire puntualità negli studi, collegamenti internazionali ed esperienze lavorative durante il corso di laurea. Quelli della ricerca si soffermano invece sulla qualità della produzione scientifica, dei dottorati e la capacità dei dipartimenti di ottenere finanziamenti esterni ai progetti. E proprio-sotto questo aspetto c’è da dire che i dati in possesso di questa gradutoria sono quelli relativi al periodo 2011-2014 di valutazione della qualità della ricerca: proprio di recente Unite, in particolare negli ultimi due anni, ha fatto registrare un picco nelle richieste di iscrizione ai dottorati di ricerca e nella quota di finanziamento non istituzionale ai progetti.
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