TERAMO – A distanza di sei mesi dalla richieste di rinvio a giudizio nell’inchiesta per evasione fiscale e truffa che coinvolge i vertici della Gommeur, la Procura di Teramo mette un primo punto fermo anche nell’inchiestra stralcio sui contratti full service del gruppo teramano con Arpa e Atac.
E lo fa con un’avviso di conclusione delle indagini, a firma del Pm Stefano Giovagnoni, che vede indagati sia i vertici del gruppo Massi-Ettorre sia l’allora direttore generale dell’Arpa spa oltre all’allora responsabile della direzione superficie dell’Atac di Roma. Per quanto riguarda il contratto full service con l’Arpa, la Procura contesta all’allora direttore generale e a tre dei vertici del gruppo Massi-Ettore il reato di corruzione, accusando il direttore generale della società di trasporti abruzzese di aver preso 50mila euro per velocizzare il pagamento al gruppo di fatture inevase emesse dallo stesso gruppo per 1.700.000 euro.
Per quanto riguarda invece il contratto con l’Atac la Procura contesta a due dei vertici del gruppo Ettore e al responsabile Atac il reato di abuso d’ufficio in concorso. Secondo la Procura il responsabile Atac avrebbe infatti favorito il rinnovo del contratto di affidamento del servizio dopo che lo studio legale a cui si era rivolta la stessa Atac aveva evidenziato numerose criticità nel suo svolgimento da parte della Gommeur.
In particolare il dirigente Atac, secondo la Procura, incaricato di verificare le criticità riscontrate avrebbe predisposto un documento, inviato anche ai vertici del gruppo Ettore che ci avrebbero a loro volta messo le mani, in cui si smentiva l’esistenza delle mancanze evidenziate.
L’inchiesta è uno stralcio di quella per evasione fiscale e truffa ai danni dell’Atac di Roma e dell’Arpa abruzzese, che a fine maggio scorso aveva portato ad un maxisequestro per circa un milione di euro nei confronti degli indagati.