TERAMO – Il sisma e gli eventi calamitosi, hanno determinato una rivisitazione delle priorità delle linee di mandato della Provincia, delineate all’atto dell’insediamento del presidente Renzo Di Sabatino: lo ha annunciato lui stesso, nel pomeriggio, aprendo i lavori del primo consiglio provinciale dopo l’elezione dei nuovi consiglieri, lo scorso 8 gennaio. «Oggi – ha detto Di Sabatino al consiglio – le nostre priorità non possono che essere la messa in sicurezza del territorio, delle scuole e delle infrastrutture strategiche. Al tempo stesso è ineludibile, il tema del ruolo delle Province: un ruolo che non può rimanere slegato da quello degli strumenti finanziari». E su questa linea il Consigio provinciale ha approvato, con la sola maggioranza e con l’astensione della minoranza (erano assenti in quel momento i consiglieri Serrani e Verna), un documento in cui si prospettano soluzioni.
Sicurezza territorio, rivedere priorità Masterplan. Intanto la messa in sicurezza del territorio, con l’adozione di un piano con normativa pianifcatoria che metta riparo agli effetti negativi di scelte sbagliate del passato, e un piano di opere pubbliche, che predeverà in particolare misure più restrittive per l’edificazione in zona agricola, ricorrendo a fondi speciali della ricostruzione ma anche a quelli europei, rivistando le priorità del Masterplan per l’Abruzzo.
Scuole sicure, riflessione su nuovi plessi. Per la messa in sicurezza delle scuole, “tenuto conto delle enormi risorse che saranno necessarie per garantire la sicurezza sismica” la Provincia ha già in corso un’attività pianificatoria sia con risorse proprie sia ricorrendo ai bandi: «Ma ci aspettiamo – ha detto Di Sabatino – che lo Stato stanzi i finanziamenti necessari». Ma resta il vincolo importante della vulnerabilità: «Prima di intervenire sugli edifici esistenti – ha spiegato il presidente della Provincia – occorrerà un’ampia riflessione che coinvolga tutte le istituzioni e i cittadini in ordine alla opportunità di ristrutturare plessi esistenti o di investire su nuove strutture o poli aggregati».
Competenze della Provincia. Applicando quella parte della Delrio rimasta inattuata, andranno proposte modifiche legislative alla Regione per far tornare nell’alveo gestionale della Provincia le competenze in materia di organizzazione del sistema idrico, del sistema dei rifiuti, e di tutti gli altri servizi a rete con l’eliminazione di ambiti, consorzi, società ed enti: “A distanza di quattro anni sia l’Agir, società regionale dei rifiuti, sia l’Ersi, ente unico di gestione delle acque, non riescono a vedere la luce. Formule macchinose che andranno riviste – a concluso Di Sabatino».
La discussione e gli interventi. L’aggiornamento delle linee programmatiche sono state l’occasione di un ampio dibattito: lo stato delle strade provinciali, il dissesto idrogeologico, il futuro delle strutture storiche del capoluogo che ospitano istituti superiori, il reperimento di risorse che non siano legate all’emergenza con interventi, fra gli altri, dei consiglieri Severino Serrani, Maurizio Verna, Linda Di Francesco, Mauro Scarpantonio, Federico Agostinelli.