TERAMO – «Credo che ai cittadini interessi poco quanti siamo: Ai teramani interessa che diamo le risposte che ci chiedono quotidianamente e che affrontiamo i problemi che il sisma ci ha presentato e presenterà». Il sindaco Brucchi prova a tagliare corto sulle polemiche che accompagnano il suo esecutivo "quater" affrontando la stampa per presentare le deleghe attribuite ai nuovi assessori.
Tutto come previsto anche per le deleghe. Ma anche in questo caso, come accaduto già per l’individuazione dei nuovi delegati, si tratta di un segreto per pochissimi. Perchè se già era stato Dodo Di Sabatino Martina a far intuire che avrebbe ripreso il Bilancio (che aveva quando era anche vicesindaco di Brucchi nella prima consiliatura) e soprattutto la ‘mitizzata’ Ricostruzione, il passaggio di testimone naturale tra le ‘gattiane’ Francesca Lucantoni e Katia Provvisiero alla Cultura e alla Pubblica Istruzione oltre che naturale adesso è anche più vicino alla competenza della nuova assessora. Restava il mazzetto di deleghe che il sindaco si era tenuto per sè, che fniscono ‘addosso’ all’altro ‘gattiano’ di Futuro In, Silvio Antonini: Tutele e Sicurezza della città e del decoro urbano, Polizia municipale (e Trasparenza amministrativa, Turismo, Centro informatizzazione e innovazione tecnologica con riferimento ai sistemi informatici in relazione al terremoto).
Ad Eva Guardiani altre deleghe. Forse l’unica novità, se vogliamo, riguarda l’ampliamento del ventaglio di competenze per Eva Guardiani, che aggiunge alle Politiche sociali anche la spinosa Autonoma sistemazione e l’Assistenza alla popolazione.
Cosa resta al sindaco. Al sindaco restano i Rapporti con l’Università di Teramo e con le amministrazioni e lo Stato, la Pianificazione strategica e la Comunicazione Istituzionale
Le polemiche. Con la consegna delle deleghe, dunque, oggi è tornato il rapporto diretto della conferenza stampa, al contrario di due giorni fa, quando il sindaco Brucchi aveva preferito l’anonimo comunicato stampa per annunciare-confermare i nomi dei tre nuovi assessori: uno degli obiettivi era quello di ammortizzare commenti e dissensi, non tanto dell’opposizione, dove pure ci sono stati, ma quelli interni alla maggioranza. «Dobbiamo far ripartire la macchina amministrativa che in questo momento è ferma, alcune opere sono ferme siamo ancora in emergenza: abbiamo ancora 2mila verifiche da fare. Abbiamo il rinnovo della pianta organica, speriamo di avere la possibilità di fare assunzioni in modo da poter costituire un nostro Ufficio Sisma per liberare quelle risorse che in questo momento sono tutte impiegate nell’emergenza terremoto».
Brucchi: «Prospettive mutate». «Le prospettive sono cambiate – ha detto il sindaco – c’era bisogno di questa forza propulsiva, di questo slancio che passa anche attraverso l’allargamento della giunta». In merito ai costi della politica teramana al centro della polemiche degli ultimi giorni il primo cittadino coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Vorrei sottolineare un aspetto, in questi giorni si è cercato tanto di sottolineare i costi della politica teramana. Noi siamo quelli che costiamo meno in Abruzzo, ma anche a livello nazionale. Basta prendere le indennità dei miei pari e vedere quanto prende il sindaco di Teramo, io guadagno 1.200 euro al mese. Basta prendere le indennità dei miei assessori e quelle di qualsiasi altro assessore di un Comune capoluogo. L’attività di un’amministrazione – si è accalorato Brucchi – può essere criticata, ma le critiche devono essere postume non preventive. Oggi ho anche annunciato 2,5 milioni di euro grazie alle assicurazioni, per fare attività di manutenzione. Vorrei anche sottolineare che questo Comune in questi 8 anni non ha contratto un mutuo, riducendo l’indebitamento dell’Ente del 7% e questo andrà a favore di chi verrà dopo di me».