TERAMO – «Il Governo ha fatto un errore mettendo la fiducia con la motivazione che sarebbero scaduti i termini per la conversione in legge. I lavori parlamentari possono essere decisi prima. Se c’era già questa volontà avrebbe dovuto dirlo chiaramente». Non è andata giù al sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, la decisione di blindare al Senato il decreto sisma, e approvarlo così come era arrivato dalla Camera, senza ulteriore emendamenti. «Noi così siamo in difficoltà – ha detto il primo cittadino -. Così non rusciremo probabilmente a non utilizzare nemmeno le donazioni e il premio dell’assicurazione, che se non speso entro il 2017 andrà in avanzo, e con la burocrazia che ci attanaglia difficlmente riusciremo a spenderli, ma non abbiamo nemmeno la compensazione dei minori introiti della Tari, non abbiamo lo sforamento dell’ex patto di stabilità, non c’è soprattutto la Zona franca, una serie di situazioni insomma che rischiano di mettere in crisi le amministrazioni comunali».
Quale sarà la strategia? «Alzeremo ancora di più il livello di guardia perchè il Governo ha preso l’impegno, in Commissione al Senato, di fare un nuovo decreto ad aprile, un Def prima della ‘manovrina’… E’ ovvio però che si allungano i tempi, noi avevamo bisogno di aiuto adesso, qualcuno mi deve spiegare perchè provvedimenti che potevamo inserire in questo decreto abbiamo dovuto rinviarli ad un altro decreto… non asapremo che porteà, non sapremo quando si farà… Io credo che i cittadini si sentano presi in giro. questo è un territorio martoriato come quelli delle altre 3 regioni, che ha bisogno di sostegno, che ha bisogno di sentire vicino il Governo, il Governo fa invece orecchie da mercante e persegue un’altra strada ma non molliamo: se non manterranno cosa ci hanno promesso torneremo a Roma a protestare ma stavolta non con duemila persone, con tutte le regioni interessate parteciperanno alla grande manifestazione, faremo sentire la voce di un territorio in grande difficoltà».