TERAMO – «C’è bisogno di cittadini responsabili e non di cittadini a intermittenza a seconda dell’emozione del momento, per combattere le mafie e l’illegalita». Don Luigi Ciotti, presidente dell’Associazione Libera, ha parlato con il cuore, «non da Luigi Ciotti ma come "noi"», fuori dai personalismi, agli oltre 800 studenti degli istituti superiori cittadini, raccolti dall’iniziatva del Lions Club Teramo al teatro Comunale, questa mattina. Un confronto aperto, schietto, senza giri di parole, nel linguaggio secco di un uomo, prima ancora che parroco, che ha fatto del suo impegno di lotta alla mafia e alla illegalità, una missione di vita che lo costringe ad vivere blindato. L’abbraccio con il giovane pubblico di studenti è stato caloroso e intenso e don Ciotti dai ragazzi teramani ha ricevuto applausi e sincero apprezzamento, tradottosi in una attenta partecipazione alle sue parole. Soddisfatto il presidente del Lions, Michele Capomacchia, che ha impegnato il nuovo corso del Club in una serie di iniziative di grande valore sociale e che proprio questa mattina ha annunciato alla platea l’adesione del Lions Teramo a Libera di Ciotti, invitando anche altre componenti sociali e cittadine a farlo. «La città è un organismo vivente – ha detto tra l’altro don Ciotti – che ha bisogno del contributo di tutti e le diversità al suo interno devono assecondarsi tra di loro».
Ma don Ciotti ha voluto lanciare anche un monito ai ragazzi: «Attenti a non far diventare la legalità un idolo – ha detto -, una bandiera dietro la quale molti si nascondono, prima della legalità c’è la responsabilità, educhiamoci ad assumerci la nostra quota di responabilità, la legalità è un mezzo, uno strumento per raggiungere un obiettivo che si chiama giustizia».