TERAMO – Non si terrà domani il consiglio comunale dedicato come di consueto, una volta al mese, al question time, ovvero alle interrogazioni. Lo hanno deciso questa mattina i capiguppo consiliari (contrario il Movimento 5 Stelle), riuniti appositamente per valutare l’opportunità o meno di tenere l’assise civica dopo le dimissioni del sindaco Maurizio Brucchi. La decisione è arrivata all’unanimità e non c’è stata l’individuazione della eventuale prossima data: si attendono cioè gli sviluppi della situazione politica. Intanto per quel che riguarda la strategia politica verso la scadenza del termine dei 20 giorni a disposizione del primo cittadaino per confermare o meno le sue dimissioni, è probabile la convocazione nelle prossime ore di una riunione con tutti e 21 i consiglieri della maggioranza (compresi cioè i dissiddenti e chi dalla maggioranza è fuori da tempo), nel corso della quale Brucchi dovrebbe esporre un programma di consiliatura aggiornato, con priorità e scelte determinate, su cui chiedere il consenso. Non è escluso però che si rivolga anche alle opposizioni, magari coinvolgendole in un governo di scopo.
FUTURO IN PREPARA IL SUO DOCUMENTO PROGRAMMATICO. La posizione di Futuro In, lista di mggioranza relativa, è comunque chiara. I consiglieri si sono incontrati ieri, lunedì, e si rivedranno venerdì per stilare il documento da presentare al sindaco. «Riteniamo che il sindaco dovrebbe ritirare le sue dimissioni e raccogliere attorno a un documento programmatico quante più persone, fino alla conclusione del mandato – ha detto il capogruppo GiovanniBattista Quintiliani -. Io credo che la giunta sia un problema nettamente secondario, rispetto alle cose da fare: prima si decide cosa faare, poi si parla di chi deve farlo. A me appassionano le cose da fare. Venerdì, tanto perchè non ci riuniamo mai, noi ci rivediamo di nuovo, cristallizzeremo le nostre intenzioni in un documento e lo consegneremo a Brucchi, su alcune cose da fare: non è blindato e intoccabile, sarà apertissimo, al quale apporre modifiche, sul quale si potrà ragionare e aperto a qualsiasi opinione e tipologia di contributo – ha aggiunto Quintiliani -. Noi lo consegneremo al sindaco, poi toccherà al sindaco verificare quali contributi accogliere e le volontà di chi vorrà contribuire».
DA CONFINDUSTRIA APPELLO A FAR RIENTRARE LA CRISI. Per Confindustria, alla vigilia di altri importanti sostegni per l’economia cittadina, attraverso un altro decreto del governo per il post sisma, è dannosa per la città, per le attività economiche insistenti e per i suoi cittadini, una crisi come quella che si è aperta al Cmune di Teramo. L’appello che arriva dagli industriali teramani, è auspicabile la mobilitazione delle forze politiche del consiglio comunale «per affrontare con unità di intenti il momento di difficoltà e riprendere l’attività amministrativa fino alla naturale scadenza». E’ questa l’unica soluzione per evitare «di scivolare ulteriormente verso una pericolosa spirale di declino con effetti ancora più negativi». Come Associazione imprenditoriale, scrive Confindustria Teramo – «riteniamo che stante la crisi che sta attraversando il Comune di Teramo dal punto di vista economico ed occupazionale, aggravata dalla situazione post terremoto – le forze politiche, responsabilmente, debbano trovare un momento di sintesi per cercare di superare le difficoltà, avendo come obiettivo prioritario il bene della città».