GIULIANOVA – Otto arresti per smantellare una minicupola che aveva che al vertice aveva la dirigente del settore urbanistica del Comune di Giulianova, Maria Angela Mastropietro: mesi di indagini, con intercettazioni ambientali, telefoniche, video e fotografie di cene, incontri, discussioni a volte anche molto accese, indagini accelerate fino all’emissione delle ordinanze di custodia cautelare perchè qualcuno stava inquinando le prove. Il teorema dei pm teramani Luca Sciarretta e Andrea De Feis, è affidato ai risultati del Nucleo di polizia tributaria della Finanza di Teramo, diretti dal colonnello Paolo Balzano: gli appalti per centinaia di migliaia di euro venivano affidati alle imprese e le consulenze ai professionisti che erano disposti ad affidare al marito della dirigente, Stefano Di Filippo, lavori o regali, meglio se immobili. E saltando tra una intercettazione e l’altra, i finanzieri sono finiti fino ad un ufficio al secondo piano della Asl di Teramo, attività tecnche e gestione patrimonio. Qui il funzionario Carmine Zippili, in cambio dell’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della sua abitazione, avrebbe firmato l’autorizzazione all’avanzamento dei lavori di messa in sicurezza del vecchio ospedaletto in corso Porta Romana a Teramo: gli iniziali 90mila euro necessari erano così diventati 215mila…
Imprenditori dal rapporto privilegiato con la Mastropietro e l’impresa Ri.Ma. del marito Stefano Di Filippo (di cui era consulente un altro degli arrestati, il molisano Sergio Antonilli), erano i fratelli giuliesi Andrea e Massimiliano Scarafoni, costruttori tra l’altro dei locali dove l’impresa della famiglia Mastropietro ha sede a Colleranesco. I lavori più importanti nell’occhio del ciclone sono, tra gli altri, quelli di messa in sicurezza antisismica di varie scuole tra cui, oltre alla De Amicis, Bindi e Orti e i lavori di ristrutturazione dell’impianto sportivo Campo Castrum. Ma ci sono anche lavori e favori personali che riconducono all’ex assessore comunale Nello Di Giacinto, oggi seduto nel Cda dell’Ente Porto, e il presidente della Giulianova Patrimonio, Filippo Di Giambattista, per affidamenti diretti o interessamenti per farli ottenere alla società in house comunale. In cella sono finiti in quattro, la Mastropietro e il marito, e i fratelli imprenditori Scarafoni; domiciliari per gli altri quattro. Gli indagati sono 25 e le perquisizioni sono andate avanti da stanotte, comprese quelle al settore urbanistica del Comune giuliese e alla Asl di Teramo.